Manduria – Ieri pomeriggio gli Agenti del Commissariato di P.S. di Manduria, nell’ambito della quotidiana attività di prevenzione e controllo del territorio, hanno tratto in arresto i due fratelli B. P. C. e B. D., rispettivamente di anni 39 e 36, per ricettazione.
Intorno alle ore 16.00 un equipaggio della Polizia di Stato, transitando dalla contrada Archignano/Specchia d’Ordia, agro del Comune di Manduria, notavano fermo sul ciglio della strada una autocisterna – motrice e rimorchio – alle cui valvole di scarico era collocato un grosso tubo che terminava all’interno di un Fiat Ducato, posto di fianco; tra i due mezzi vi erano tre persone. Gli Agenti, insospettiti dalla circostanza, procedevano ad un controllo identificando l’autista del mezzo, intento a regolare le valvole per il deflusso del gasolio che attraverso il tubo già collocato finiva in un fusto posizionato all’interno del Fiat Ducato, collaborato dai due fratelli B.. Data l’evidenza lo stesso conducente riferiva ai poliziotti che il mezzo era di proprietà di una azienda che opera nella provincia leccese nel settore degli idrocarburi per il riscaldamento e che stava effettuando il travaso del gasolio nei bidoni contenuti nel furgone dei B. – nel furgone vi erano 29 lattine da 25 lt e tra fusti da 200 lt cadauno, tutti ancora vuoti. I tre venivano quindi condotti negli Uffici di Polizia dove gli operanti apprendevano dallo stesso autista che precedentemente era stato avvicinato da terze persone e minacciato gravemente se non avesse consentito di prelevare il carburante ai fratelli B. Episodio che sarebbe avvenuto in un area di servizio, in prossimità di Francavilla Fontana. Nel prosieguo emergeva, altresì, che anche il giorno prima con le stesse modalità era stato costretto a consentire il prelievo di carburante dall’autocisterna e con le stesse modalità. Sul posto giungeva anche ignaro titolare dell’azienda. Il Fiat Ducato veniva sottoposto a sequestro, mentre i due fratelli B., al termine delle formalità di legge, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari. Intanto proseguono le indagini proseguono per identificare i complici ed altre eventuali vittime.
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