Il giudice di pace di Taranto ha annullato decine di multe per violazione della Ztl perché ritenute illegittime, i ricorsi presentati, tutti patrocinati dallo sportello Codacons di Manduria.
MANDURIA – Avevano ragione gli automobilisti multati a dire che l’orologio che regola l’inizio e la fine della Ztl di Manduria portasse le lancette indietro. Lo dicevano i tabulati dei Gps montati sulle automobili che collocavano l’auto a diversi chilometri di distanza dal varco e lo dicevano anche i tracciamenti di Google Maps dei telefonini. A sostenerlo ora è anche il giudice di pace di Taranto, Rosa Silvestri che dopo le numerose pronunce di annullamento dei verbali per casi analoghi con la compensazione delle spese, questa volta la giudice è andata più in là condannando il comune di Manduria a restituire le somme versate dai cittadini e a sobbarcarsi tutte le spese di giudizio, parcelle legali comprese.
«Si sta affermando il principio di diritto che abbiamo sostenuto sin dall’inizio», afferma il referente manduriano del Codacons, avvocato Antonio Casto he ha curato decine di ricorsi sulla Ztl con le lancette indietro. «A fronte di un palese e già accertato malfunzionamento delle apparecchiature – sostiene il legale di Codacons -, il comune di Manduria avrebbe dovuto procedere ad annullare in autotutela i verbali illegittimi, senza costringere i cittadini ad adire l’autorità giudiziaria a proprie spese».
Ora però le spese sono anche a carico dell’ente che dovrà farsi carico di spese che altrimenti si sarebbero potute risparmiare. «A questo punto – aggiunge l’avvocato Casto – sarebbe auspicabile un segnale di distensione da parte dell’ente anche nei confronti di chi, a malincuore, ha pagato il verbale Ztl del periodo di fine 2020: il sindaco – conclude il referente del Codacos -, ben potrebbe anche disporre la restituzione in favore di tali cittadini delle somme indebitamente versate».
Un rischio concreto, questo, alla luce della recente pronuncia della giudicatura di pace che oltre a dare ragione agli automobilisti vessati e multati, ha introdotto questa volta il principio del danno a carico dell’amministrazione pubblica.
Sono stati tanti i manduriani, e non solo, ad imbattersi nella trappola delle lancette. L’anomalia riscontrata da molti destinatari dei verbali, alcuni dei quali hanno poi interrogato la strumentazione per la rilevazione satellitare, ha interessato diverse decine, forse centinaia di automobilisti multati nel periodo che va dal 25 ottobre al 30 novembre del 2020. Le contravvenzioni notificate relative a quel periodo avevano tutte in comune l’orario tra i 15 minuti e mezz’ora prima della conclusione del divieto. I primi sospetti pubblicati sui social, fecero in modo che tanti altri si accodassero alimentando il sospetto delle lancette indietro del sistema orario del varco. Tanti preferirono pagare entro i cinque giorni per usufruire della riduzione, molti altri si rivolsero alla sede locale del Codacons che collezionò decine di ricorsi.
Il Comune di Manduria preso di mira dalle critiche, decise di non annullare in autotutela i numerosi verbali fidandosi dei tecnici della società proprietaria delle apparecchiature di controllo ai varchi che certificarono la puntualità dell’orario. Di diverso parere il giudice di pace che con queste ultime pronunce rischia di aprire un contenzioso tra comune e automobilisti tassati ingiustamente.
Nazareno Dinoi su La Voce di Manduria
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