Da cinque anni la sua casa è l’ospedale di Mantova che l’ha accolta e la cura: cinese vive dimenticata dalla famiglia che non ha i soldi per l’espatrio
Da cinque anni una donna cinese vive nell’ospedale di Pieve di Coriano (Mantova): nessuno della famiglia si è fatto vivo. Tutto è iniziato nel 2009, quando la donna, il cui nome dovrebbe essere Zheng (in base a quello che della sua identità si è riusciti, non senza fatica, a ricostruire), è stata ritrovata vittima di un ictus e in stato di incoscienza in una casa di San Giacomo delle Segnate, sempre nel mantovano. Ad avvertire l’ambulanza era stata una telefonata anonima. Quando si è ripresa è riuscita a malapena a farfugliare il suo nome. Da allora sono passati giorni, mesi e anni ma nessuno si è fatto vivo: né i parenti, che probabilmente non hanno i soldi per sostenere le spese di dimissione e di rimpatrio, né le associazioni di volontariato e neppure le istituzioni. Tutto è nelle mani della generosità di medici e personale infermieristico. Anche dal consolato cinese non c’è stata nessuna solidarietà nel trattare questo delicato caso. Renato Schiavello, direttore sanitario dell’ospedale di Pieve di Coriano, si è rivolto alla Gazzetta di Mantova per lanciare un ultimo appello. La donna ha una quarantina di anni e di lei si sa poco anzi quasi niente. L’unico che si è presentato è stato un uomo cinese che alcuni mesi fa ha lasciato un numero di telefono intestato ad un italiano residente a Bagnolo Piemonte: tramite quest’ultimo si è risaliti al figlio della donna che abita nel villaggio di Longao, zona rurale ed estremamente povera della Cina. Tra i Comuni di Pieve e di San Giacomo è lotta per iscriverla all’anagrafe perché, chi lo fa, dovrebbe sostenere le spese di assistenza, con tutti gli arretrati (la cifra ammonta a qualche migliaia di euro). Ma l’ospedale finora è andato avanti a forza di escamotage e deroghe: questa situazione non potrà durare in eterno. E dopo che fine farà Zheng?
Fonte: www.ultimenotizieflash.com
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