Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione de La Voce di Maruggio
Il primo intervento della sua campagna elettorale Maria Francavilla, candidata di Forza Italia al Senato nel Collegio uninominale di Taranto, lo dedica alla nostra agricoltura.
«Quando sarò eletta – dice Maria Francavilla – lavorerò al Senato per realizzare una nuova politica che sia finalmente in grado di valorizzare i prodotti della nostra agricoltura e del nostro agroalimentare e, soprattutto di tutelarli presso l’Unione Europea».
Secondo la candidata di Forza Italia al Senato nel collegio di Taranto «bisogna avviare una nuova stagione per la nostra agricoltura, dobbiamo valorizzare le nostre produzioni tradizionali, eccellenze come gli agrumi, penso alle clementine e alle arance, ma anche all’uva da tavola».
«Per fare questo è necessario fornire alle nostre imprese agricole – spiega Maria Francavilla – gli strumenti finanziari per affrontare le nuove sfide dei mercati globalizzati. Dobbiamo sostenerle nei processi di innovazione delle produzioni e accompagnarle nella creazione di nuove aggregazioni che possano confrontarsi con i buyers internazionali.
Lo Stato non può più permettersi di assistere inerme al depauperamento di importanti comparti della nostra agricoltura, come accaduto nell’olivicoltura, un tempo una nostra eccellenza assoluta invidiataci da tutto il mondo, oggi terra di conquista di marchi spagnoli e magrebini».
«Per ottenere questo risultato – rincara la dose Maria Francavilla – non solo lo Stato deve sostenere la nostra agricoltura con adeguati strumenti finanziari, ma deve difendere le nostre produzioni e gli interessi dei nostri agricoltori a Bruxelles: non è più possibile assistere passivamente a direttive UE e trattati internazionali creati apposta per aiutare gli agricoltori di altri Paesi penalizzando i nostri!».
La candidata di Forza Italia al Senato nel collegio di Taranto cita un esempio: «penso alle inutili sanzioni alla Russia che hanno solo danneggiato i nostri imprenditori agricoli che, con enormi sacrifici, avevano creato importanti canali di commercializzazione verso l’Est europeo, soprattutto quelli dell’uva da tavola».
«Dobbiamo imporre alla Unione Europea – conclude Maria Francavilla – una politica che tuteli in modo serio e rigoroso i prodotti agricoli Made in Italy.
Quelli che un tempo erano piccoli imprenditori, penso all’agrumicoltura delle clementine di Palagiano e ai produttori del Primitivo di Manduria, sono cresciuti in questi ultimi anni grazie a importanti investimenti, ma oggi si trovano in difficoltà a fronteggiare una concorrenza spesso sleale che commercializza con i nostri brand prodotti esteri. Dobbiamo difenderli da questa aggressione e sostenerli nella loro espansione.
Innovazione e globalizzazione: quando sarò al Senato uno dei miei principali impegni sarà lottare per far ritornare l’agricoltura al posto che si merita nella agenda del Governo!»
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