Brindisi – Venerdì, 17 marzo, dalle 16.30, la Marina Militare e la Brigata Marina San Marco celebreranno, con una cerimonia pubblica che avrà luogo sul lungomare Regina Margherita, il 104° anniversario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria.
Nel corso della cerimonia, che sarà presenziata dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, i “leoni” della Brigata si cimenteranno in attività dimostrative delle capacità operative della forza anfibia della Marina Militare.
Dopo oltre cento anni di storia, intensa e intrisa di vicende memorabili, la Fanteria di Marina ha raggiunto l’eccellenza rappresentata dalla Brigata Marina San Marco, costituendo un unico complesso capacitivo multidisciplinare e multidimensionale che oggi si inquadra nel più ampio contesto organizzativo e operativo della Squadra Navale.
La Brigata, articolata su tre Reggimenti, un Gruppo Mezzi da Sbarco, un Quartier Generale e un Battaglione Scuole, garantisce l’assolvimento di numerosi compiti che vanno dalla proiezione di capacità, sul mare e dal mare, alla difesa delle installazioni sensibili e alla promozione d’immagine della Marina Militare.
APPROFONDIMENTI
Nel 1917, durante il Primo Conflitto Mondiale, un contesto operativo molto limitato assunse un’importanza vitale per bloccare l’avanzata austro-ungarica dopo che le linee italiane avevano disastrosamente ceduto a Caporetto. La difesa sulla linea del Piave rappresentò la premessa per la pronta rivincita da lì a pochi mesi dopo. Quando la Seconda Armata Italiana fu sconfitta a Caporetto dagli Austriaci, questi dilagarono nella pianura veneta avvicinandosi pericolosamente a Venezia. Le autorità Italiane, vista la situazione di pericolo, diedero ordine agli abitanti delle città veneta di evacuare. Non era dello stesso avviso l’Ammiraglio di Squadra Thaon di Revel, il quale si oppose enfatizzando il fatto che la perdita della città di Venezia sarebbe stata una gravissima sciagura: pertanto chiese ed ottenne l’onore di difenderLa con i suoi marinai.
La Marina Militare assumeva così la difesa della città. Costituì dunque un gruppo di marinai, il Reggimento di Fucilieri di Marina posto al Comando del Capitano di Vascello Dentice di Frasso, forza composta da quattro Battaglioni che successivamente presero il nome dalle località presso le quali si erano attestati per la difesa del territorio: Grado, Caorle, Monfalcone e Golametto. L’azione dei marinai dei quattro Battaglioni attestatisi sul basso Piave impedì agli Austriaci di avanzare verso la città di Venezia.
La campagna difensiva condotta con onore dai marinai italiani prelevati lungo la penisola da La Spezia a Messina e dalle varie Unità Navali, non fu mai dimenticata dalla città veneta tanto che, al termine del conflitto Venezia, riconoscente ai Fucilieri di Marina, donò al Reparto di Marina il nome del proprio Santo Protettore nonché gli assegnò il proprio simbolo, il Leone alato. Alla fine del 1° Conflitto Mondiale, con decreto Nr. 444 del 17 marzo 1919 Vittorio Emanuele III di Savoia decretò che: “Il Reggimento Marina…omissis…assume la denominazione di “Reggimento San Marco”.
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