E’ 1946. Siamo in pieno dopoguerra. Il sindaco del mio bel paesello è il socialista Antonio Micelli. Nei giorni scorsi i maruggesi interessati al voto sul Referendum hanno assistito ad una campagna elettorale forte e convulsa. Non si sono risparmiati i comizi. I toni dei leader nostrani sono stati aspri. Il clima violento. E’ domenica 2 giugno 1946. A Maruggio non si registrano lunghe file dinanzi ai tre seggi elettorali allestiti. Le elezioni si svolgono nella normalità. Si aprono le urne. Sulla base dei primi conteggi, venne annunciata la vittoria della Repubblica. Dopo il referendum un noto esponente repubblicano ha ringraziato «La Madonna del Divino Amore». La madonna ha fatto nascere la Repubblica. Di questi tempi il “miracolo” è un “fatto normale”. La madonna – dunque – è la galoppina della Democrazia Cristiana. Per lunghi anni anche a Maruggio. E chi scorderà mai le preghiere rivolte da Donna Maria alla madonna del “divino amore” per “favorire” gli uomini dello “Scudo con la Croce”?
Tonino Filomena
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!