Maruggio – Da giugno 2013 i turisti che vogliono visitare il territorio di Maruggio e Campomarino, possono usufruire del servizio di bike sharing pubblico. Le bici possono essere prelevate da quattro postazioni di bike sharing ,a Maruggio sono dislocate presso il Municipio e Palazzo Caniglia, a Campomarino presso Piazzale Italia ePiazza da Verrazzano.
Dal solcial forum FB apprendiamo in queste ore che nei giorni scorsi sono stati effettuati degli atti vandalici ai danni del servizio bike-sharing di prossima inaugurazione
Non mancano su Facebook i commenti di indignazione sull’accaduto.
Ne riportiamo alcuni significativi:
“Andrea Molendini Ogni sforzo per rendere civilmente vivibile il nostro
amato paese è vano! Io sono
un testardo ottimista, ma mi rendo conto che é inutile continuare a lottare…avere la presunzione di rendere civile chi preferisce continuare a vivere nella bambagia! E allora ad ognuno il proprio destino, e senza piagnistei!!!!”
“Mario Fusco sono d’accordo per “la legge del taglione” ma per tutto… e non solo per una sella di bicicletta!”
“Antonio Marotta Andrea Molendini non sono d’accordo con te nelle conclusioni, perchè questo significherebbe darla vinta ai furbi ed agli incivili. Gli Amministratori dovrebbero mettere la videosorveglianza, denunciare i colpevoli, chiedere il risarcimento danni, e rendere pubblico, con tanto di nome e cognome sui giornali, l’autore o gli autori di simili gesti. Voglio vedere se dopo qualcuno ha il coraggio di rifarlo!”
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LA CIVILTA’ DEI MARUGGESI NON E’ IN DISCUSSIONE PURTROPPO COME ORAMAI DA SVARIATI ANNI I CONTROLLI DEI VIGILI SONO DESAPARECIDOS,LA BELLA PIAZZETTA ITALIA OGNI SERA E’ UN INFERNO MALEDUCATI CHE ORINANO SULLE PORTE DEI RESIDENTI BOTTIGLIE DI OGNI GENERE BUTTATE PER TERRA , L’IMMAGINE CHE SI DA’ AL TURISTA E’ RACCAPRICCIANTE .NONOSTANTE SVARIATE PROTESTE LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE E’ UNA SOLA . NON CI SONO SOLDI PER I VIGILI. .BASTA METTERE DELLE TELECAMERE PER MANTENERE TUTTO SOTTO CONTROLLO,ED EVITARE A QUESTI MALEDUCATI DI RENDERE CAMPOMARINO UNA TERRA DI NESSUNO