La relazione di Filomena ha aperto una vastità di stimoli sia umani che storici recuperando anche la figura centrale di Rachele Messolini e della sua importanza nella vita del Duce ponendo interrogativi forti allo scrittore inerenti il rapporto tra Claretta e Rachele.
Un romanzo che ottiene sempre più successo e apre modelli di dialettica sia sul piano letterario che su quello storico, tanto che, recentemente, Rai Uno ha dedicato una intera puntata de “L’Appuntamento” di Gigi Marzullo con studiosi come Gabriela La Porta, Mirella Serri e Grazia Attili.
Ma cosa è questo nuovo libro di Pierfranco Bruni che tanto fa discutere?
È un romanzo che racconta la passione, l’amore, la tragedia, la morte di Claretta Petacci, l’amante di Benito Mussolini. La donna con la quale condivise gli ultimi angoscianti e terribili giorni e le ore della fine del Fascismo di Salò. Il rapporto tra la passione di Claretta e Benito, la tragedia dei 600 giorni di Salò e Piazzale Loreto è, comunque, strettamente dentro le pagine di Bruni con una percorso che ha delle valenze fortemente narrative e poetiche.
Il romanzo porta sulla scena la figura di Claretta soprattutto nei giorni di Salò, ma viene ad essere filtrata attraverso un racconto che si dipana tra la storia, la meditazione e l’immaginario. Già nel 1996 Pierfranco Bruni aveva pubblicato un breve racconto dedicato a Claretta Petacci dal titolo: “Claretta e Ben. Il mio amore è conte”, ma in “Passione e morte” si ricontestualizza il tutto e si ricostruiscono scenari e particolari completamente nuovo a cominciare dal suo dialogo con il padre, dal suo viaggio a Giulino di Mezz’egra e delle lettere immaginarie.
Lo scrittore è come se si lasciasse trascinare dal racconto del padre che ha vissuto la stagione del fascismo ed è stato partecipe degli anni in cui il fascismo trionfò nel consenso di un’Italia che è diventata antifascista soltanto dopo il 25 luglio del 1943.
Ma non si tratta di un libro di storia. È un romanzo articolato all’interno di un diario che propone interpretazioni e letture. Il romanzo si apre con l’incontro tra lo scrittore, il padre e la madre che dialogano; segue un capitolo che è soprattutto una passeggiata tra i luoghi dove Mussolini e Claretta vennero uccisi, ovvero di Giulino di Mezzegra.
Il cuore del romanzo, comunque, si incentra sul rapporto, appunto, tra Claretta e Benito. Le ultime pagine hanno una marcata liricità. Infatti è nei capitoli finali che campeggiano le lettere immaginarie scritte da Claretta a Benito e viceversa, le quali si aprono ad una discussione a tutto tondo tra la vita e l’amore.
Un romanzo che in poche settimane ha fatto molto discutere e ha ottenuto uno straordinario successo, giungendo alla seconda edizione, con un interesse critico che ha scavato tra le pagine vite che raccontano gloria, tragedie, conformismi e morte. Il romanzo si apre a ventaglio sul piano del narrato ma pone una riflessione sulla questione dei valori condivisi.
Il romanzo sarà elemento di discussione in diversi convegni che si svolgeranno tra novembre e dicembre in tutta Italia. Il 19 novembre a Napoli si parlerà di Claretta e le donne del Duce mentre per dicembre a Lecce è fissato un interessante incontro con Pierfranco Bruni che parlerà di “Claretta, Edda Mussolini Ciano, Luisa Ferida, Doris Durante”.