Mi riesce difficile girarmi dall’altra parte di fronte alla sofferenza economica di non pochi concittadini che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese senza bestemmiare. Il mio tutto sommato, nonostante le criticità, è un popolo fortunato. La maggioranza della mia cittadina giudica il suo, il nostro, sindaco un buon sindaco. L’altra maggioranza lo giudica un “amabile dittatore”. Può apparire antipatico, forse, ma di sicuro è un gran decisionista; talvolta irritante ma insopportabilmente intrigante. Abbiamo anche la fortuna di avere un buon vicesindaco. La “maggioranza silenziosa” del mio paese lo definisce un inarrestabile “fabbricante di voti” e un ostinato risolutore di problemi amministrativi. Di sicuro i due “primi cittadini” sono certamente migliori rispetto agli sconosciuti candidati per queste elezioni politiche. Avrei gradito che almeno uno dei due fosse stato il “nostro” candidato. Anche perché “vicini”, almeno penso, alla mia storia politica. In verità, il vicesindaco, dopo la sua “coraggiosa” decisione di aderire al partito di Fratelli d’Italia, è molto più “vicino” alla mia genealogia politica. Non vi nascondo, però, che il dopo-elezioni potrebbe riservare alcune sorprese per le nette “divergenze” politiche esistenti tra i miei due primi cittadini e alcuni “loro” consiglieri comunali, sostenitori del Partito di Renzi. Anche perché c’è una Destra tutta da ricostruire e una Sinistra tutta da ricomporre. Movimento 5 Stelle permettendo… Potrebbe essere questa la vera sorpresa, oppure potrebbero essere le “convergenze parallele” Destra-Sinistra, attraverso cui “conviene a qualcuno progettare convergenze di lungo periodo con le destre, pur rifiutando il fantasioso totalitarismo fascista”. Chi vivrà, vedrà.
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