Revocato a sorpresa e in modo inaspettato il mandato di assessore a Stefania Moccia. Il sindaco Alfredo Longo, con decreto sindacale del 18 giugno scorso lo ha comunicato nella seduta di consiglio comunale del 29 giugno, decisione, si apprende, perché “è venuto a mancare il rapporto di fiducia” con l’assessore revocato. Una decisione che non si sentiva nell’aria ma che non convince gli ambienti politici locali soprattutto per le motivazioni ufficiali che hanno accompagnato la scelta subito dopo le elezioni Regionali. Motivazione alquanto vaga, è venuto a mancare il rapporto di fiducia Ma cosa ha combinato l’ex assessora per perdere la fiducia del Sindaco? Tutto quello che è possibile sapere e che è mancato il rapporto di fiducia; io sindaco ti ho scelto, io sindaco ti caccio; io so’ io e voi nun siete un cazzo (citazione tratta dal film Il Marchese del Grillo). Manca la fiducia e non sono tenuto a spiegare nulla. All’ex-assessore le sono state riconfermate le deleghe ai Servizi Sociali, Politiche della famiglia e della disabilità, Salute e Pari opportunità. Ma che senso ha conferire le stesse deleghe se non esiste la così chiamata fiducia…
Vorrei allora provare a fare una ipotesi: mi viene allora il sospetto che il licenziamento dell’assessora più che un licenziamento sia un siluramento. Un siluramento per rendere chiaro che se tanto tanto uno pensa di poter pensare (in modo diverso) è bene che stia in campana perchè qui comanda la fiducia o – in altri termini – il pensiero unico. Chi è dentro alzi il dito solo per chiedere di andare in bagno, altrimenti ci arrabbiamo (altra citazione di film).
Questo episodio mi riporta indietro di circa un anno, quando all’assessore Longo, oggi Sindaco, gli fu revocata la delega assessorile dall’allora Sindaco Chimienti.
Da epurato a epuratore?
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