L’antica tradizione dei “Fuochi ti Cristu piccinnu” sta per rinnovarsi. Il 24 dicembre, vigilia di Natale, al calare della sera, due grossi falò arderanno di fronte alle due chiese: Chiesa Madre (situata nell’antica Terra murata) e Chiesa di Santa Maria delle Grazie (ex convento). Un tempo gli abitanti del “rione chiesa” e quelli del “rione convento” si impegnano a raccogliere la maggiore quantità possibile di legna, sicché il proprio falò risultasse poi più idoneo per intensità e durata alla verifica, attesa per il giorno seguente. Da diversi anni a questa parte, allo scopo di mantenere viva (per quanto possibile) la Tradizione dinanzi al cambiamento (detta Innovazione) e alla inarrestabile crisi dei Valori, viene oggi curata dall’amministrazione comunale, che provvede a collocare due grandi supporti circolari e metallici per adagiare la legna ed accendere così i due fuochi.
Il nostro Tempo è oggi caratterizzato da un feroce trasformismo. I valori tradizionali vengono percepiti come disvalori. La Tradizione rivendica la propria verità, mentre l’Innovazione, simile ad una figlia ribelle, le grida in faccia: “Il passato è morto!” Ma noi maruggesi non molliamo! Perché la Tradizione è la nostra eredità culturale, spirituale ed artistica che viene tramandata da una generazione all’altra. E a proposito di arte, consentitemi di riportare la bellissima poesia “Il Sacro Fuoco” della nostra poetessa Maria Grazia Destratis, che con passione ha voluto incorniciare e collocare di fronte alla Chiesa Madre. Il suo è un omaggio alla nostra Tradizione… perché il Natale è anche poesia.
Il Sacro Fuoco
Brillano le luci lungo le strade
oltre i vetri delle finestre appannate
nelle case di ricordi abitate.
La meraviglia è dei bambini che fummo.
L’indifferenza è degli adulti che siamo.
Fingiamo sorrisi non comunicando
compriamo gioie, felicità cercando.
Indossiamo volti nuovi
e nuovi abiti da cerimonia
consumando nel consumismo
lo sterile conformismo.
Vacilla l’”Essenziale” di quel che fu
e di ciò che è stato.
L’eroismo della vita dei nostri padri
non è più.
Siamo cresciuti troppo in fretta
o per nulla cresciuti.
Abbiamo spento
soffocato
dissacrato
il Sacro Fuoco
come un gioco.
Quando nella notte dei miracoli
per vivere l’Avvento
cala il silenzio
l’attesa si fa Presenza.
Il Natale rinasce ancor
la Verità divampa.
Il Fuoco dell’amor
seppur maltrattato
è sempre desiderato.