MARUGGIO – «Intraprenderò ogni azione atta a ripristinare la verità dei fatti e a difendere la mia dignità e l’immagine del mio territorio e della mia sana comunità. Sabina Guzzanti? Provasse a informarsi o magari si limitasse a fare l’attrice perché quando si traveste da giornalista d’inchiesta dichiara falsità tanto da doverle cancellare anche dal suo profilo pubblico di facebook ». Così Alfredo Longo, primo cittadino di Maruggio, pronto a far la sua battaglia. Duplice questa volta. La prima, già avviata da diversi mesi, anzi da almeno tre anni se si riprende in mano l’annosa vicenda di Torre Moline, e una nuova, quella che lo vede come controparte di Sabina Guzzanti in una vicenda dai contorni superficiali e infamanti.
«Definire “mafiosa” la politica a Maruggio, come ha scritto sulla sua pagina ufficiale – per poi cancellarlo – Sabina Guzzanti, è un atto grave oltre che falso; è una becera diffamazione aggravata e la signora Guzzanti dovrà assumersi la responsabilità delle sue dichiarazioni con il sottoscritto e con tutta la comunità maruggese nelle sedi competenti. Se poi era in cerca di risposte su una questione che seguo sin dal mio insediamento come Sindaco, ma già da prima nella precedente legislatura in qualità di assessore al Turismo – prosegue Longo – avrebbe potuto semplicemente chiedere o magari cercare le risposte nel portale del Comune. Dove, proprio nella sezione “Amministrazione trasparente”, le avrebbe trovate. Se poi alla Guzzanti e ai due esponenti del movimento 5 Stelle serviva una lezione di diritto civile e una maggiore chiarezza sulle responsabilità civili, amministrative e penali e sulle procedure di rilascio e di revoca delle concessioni demaniali avrebbero dovuto chiedere a degli esperti e non affidarsi alla loro personale interpretazione della legge, visto che la revoca di una concessione demaniale è materia di pertinenza della Regione alla quale sin dal 2012 chiedo di intervenire per ripristinare le regole in un porto in cui le regole non vengono rispettate. Sin dal mio insediamento, con il supporto tecnico e operativo del Revisore dei Conti del comune, il dottor Cosimo Giovine, ci siamo ripiegati a studiare e mettere in ordine le carte relative al porto di Maruggio. Oltre alle irregolarità in ambito societario, in ordine alle quali ci stiamo muovendo per ripristinare l’equità, il ruolo e soprattutto la dignità dell’amministrazione comunale, ci sono quelle relative alla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria del porto turistico e di quello peschereccio, quest’ultimo seppur non compreso nella concessione, rientrante nelle competenze del gestore come sancito dalla concessione demaniale rilasciata nel 2001.
In un’ottica di condivisione sto incontrando tutti gli attori coinvolti nel disagio provocato dalle inadempienze del gestore del porto; sto coinvolgendo tutti i soggetti preposti per legge a dare delle risposte al Comune e all’intera popolazione maruggese, ma anche ai tanti turisti che scelgono la nostra costa e ai numerosi diportisti che meritano risposte certe dalle Istituzioni, ciascuno per le proprie competenze. Abbiamo già svolto due consigli comunali sulla Torre Moline e siamo pronti a difendere gli interessi dell’Ente e della Comunità con qualsiasi strumento la legge ci mette a disposizione.
A Maruggio l’aria è sana. Non c’è puzza di mafia e sicuramente non c’è bisogno di propaganda diffamatoria e infondata. Anzi, Maruggio il 6 giugno sarà capoluogo di Legge e Giustizia grazie al progetto “Cantieri di Legalità” che vedrà proprio in quel giorno la sua conclusione con la cerimonia d’inaugurazione del Muro della Legalità alla presenza del viceministro sen. Filippo Bubbico e tutte le autorità militari, civili e religiose della nostra Provincia. La nostra è una generazione che è cresciuta con il rumore sordo del detonatore che ha ammazzato magistrati, uomini della scorta, uomini che nello Stato credevano e che per lo Stato sono morti ed è proprio a loro e alla loro morale che quotidianamente ci ispiriamo e dispiace sentirsi oggetto nelle parole di chi evidentemente ha bisogno di rilanciare la propria opera cinematografica cavalcando questioni che non conosce con un approccio troppo superficiale.
La signora Guzzanti dovrebbe tornare a Maruggio il 6 giugno e vivere con questa comunità il senso etico della lotta alla mafia che stiamo condividendo con i nostri ragazzi, fatta partendo dalle giovani generazioni che in Falcone, in Borsellino e negli uomini della loro scorta vedono non solo degli eroi di questo tempo, ma dei modelli da emulare con rigore e rispetto».
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