Maruggio – La vigilia di Natale si avvicina e con essa una delle tradizioni più sentite e spettacolari del nostro paese: “lu Fuecu ti Crištu Piccìnnu”. Questo rituale antico e affascinante, già riconosciuto come “patrimonio culturale, storico e folkloristico” dalla Regione Puglia, rappresenta un momento di grande aggregazione e celebrazione per la nostra comunità.
La storia della tradizione
La tradizione de “lu Fuecu ti Crištu Piccìnnu” risale a tempi remoti, quando i falò venivano accesi per illuminare la notte più lunga dell’anno e celebrare la nascita di Gesù Bambino. I fuochi, simbolo di luce e calore, avevano anche la funzione di purificazione e di buon auspicio per l’anno a venire.
Con il passare dei secoli, la tradizione si è evoluta, ma il fascino dei falò è rimasto immutato. Ogni anno, nella notte del 24 dicembre, le piazze e le strade del paese si illuminano grazie ai grandi fuochi che vengono preparati con cura nei giorni precedenti.
L’antica tradizione dei due fuochi
L’antica tradizione de “lu Fuecu ti Crištu Piccìnnu” sta per rinnovarsi. Il 24 dicembre, vigilia di Natale, al calare della sera, due grossi falò arderanno di fronte alle due chiese: Chiesa Madre (situata nell’antica Terra murata) e Chiesa di Santa Maria delle Grazie (ex convento). Un tempo gli abitanti del “rione chiesa” e quelli del “rione convento” si impegnavano a raccogliere la maggiore quantità possibile di legna, sicché il proprio falò risultasse poi più idoneo per intensità e durata alla verifica, attesa per il giorno seguente.
Da diversi anni a questa parte, allo scopo di mantenere viva (per quanto possibile) la Tradizione dinanzi al cambiamento (detta Innovazione) e alla inarrestabile crisi dei Valori, viene oggi curata dall’amministrazione comunale, che provvede a collocare due grandi supporti circolari e metallici per adagiare la legna ed accendere così i due fuochi.
Il nostro Tempo è oggi caratterizzato da un feroce trasformismo. I valori tradizionali vengono percepiti come disvalori. La Tradizione rivendica la propria verità, mentre l’Innovazione, simile ad una figlia ribelle, le grida in faccia: “Il passato è morto!” Ma noi maruggesi non molliamo! Perché la Tradizione è la nostra eredità culturale, spirituale ed artistica che viene tramandata da una generazione all’altra. E a proposito di arte, consentitemi di riportare la bellissima poesia “Il Sacro Fuoco” della nostra poetessa Maria Grazia Destratis, che con passione ha voluto incorniciare e collocare di fronte alla Chiesa Madre. Il suo è un omaggio alla nostra Tradizione… perché il Natale è anche poesia.
La magia della vigilia
Domani sera, la magia si ripeterà. I fuochi verranno accesi al calar del sole, creando un’atmosfera unica che unisce il sacro al profano, la tradizione alla contemporaneità. Intorno ai falò, si raccoglieranno famiglie, amici e visitatori per condividere momenti di gioia, musica e sapori della tradizione natalizia pugliese.
Spettacoli col fuoco
Quest’anno, ad arricchire la serata, ci saranno gli artisti di strada con i loro spettacoli col fuoco. Giocolieri, danzatori e performer incanteranno il pubblico con giochi di luce e coreografie mozzafiato, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva e indimenticabile.
Un invito a partecipare
Invitiamo tutti a unirsi a noi per celebrare questa tradizione che è parte integrante della nostra identità culturale. Portate con voi il calore della famiglia, la curiosità di scoprire le nostre radici e la voglia di lasciarvi stupire dalla magia de “lu Fuecu ti Crištu Piccìnnu”.
Ci vediamo domani sera, pronti a vivere insieme la magia dei “nostri” fuochi
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