E’ sempre stato un paese “strano” il mio, nel senso che i suoi cittadini non si preoccupano di rispondere o fornire una spiegazione per il “titolo ingiurioso” di cui non vanno fieri. Il mio paese – si dice – sia il paese dei coglioni. Ancora oggi ogni volta che dichiaro la mia provenienza, il commento è sempre lo stesso: «Il tuo è il paese dei coglioni.» Ci sono voluti anni perché identificassero il mio paese con i cavalieri di Malta.
Quasi tutti conoscono il mio paese per i suoi coglioni. Molti miei concittadini, fuori dalla Puglia, si definiscono genericamente tarantini o salentini per non sentirsi ripetere la solita battuta sui coglioni. I maruggesi incalliti, invece, dicono fieramente che i coglioni del proprio paese, in quanto tali, raccolgono gli amori dei paesi vicini perché sono sani e ospitali, seducenti curatori delle donne altrui. Io invece cerco di redimere l’ingenerosa battuta decantandone la portata storica: il nostro è il paese dei templari e dei cavalieri di Malta.
Mi rendo conto che non possiamo continuare ad occuparci della nostra storia locale (abbiamo altro a cui pensare!), ma se la trascurassimo correremmo il serio pericolo di passare per “coglioni”. Riprendiamoci la nostra storia, dunque! Proseguiamo a raccontarci rievocandone le gesta… senza interruzioni (p.e. “Attacco a Maruggio”).
Tonino Filomena
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