Maturità seconda prova, al Classico versione greco Luciano – Scientifico calcolo integrali. E per turismo spunta l’Expo
Dopo la prova di italiano ieri, i circa 490.000 candidati della Maturità 2014 affrontano stamani il secondo scritto. Anche questo, come il primo, e’ predisposto dal ministero, ma cambia da indirizzo a indirizzo. E’ Luciano l’autore proposto al liceo Classico per la versione di greco, con il brano “L’ignoranza acceca gli uomini”. Integrali per Matematica al liceo scientifico.
C’é anche l’Expo 2015 nelle tracce: all’Istituto tecnico per il turismo (Tecnica turistica) si parla dell’internazionalizzazione del tour operating e al candidato si chiede di definire un pacchetto per un turista indonesiano in vista dell’esposizione internazionale di Milano. Tra le altre tracce “uscite” negli altri indirizzi un’analisi di bilancio per Economia aziendale all’istituto tecnico commerciale, l’ambiente di apprendimento per Pedagogia, l’esproprio per Estimo al tecnico per geometri.
Man mano che scorre la mattinata continuano ad affluire sulla rete le tracce per le prove scritte proposte nei diversi indirizzi di studio. Al Liceo linguistico, in lingua francese, i candidati hanno dovuto affrontare un testo di attualità “L’amitiè à l’epreuve de Facebook” di Frédéric Joignot tratto da “Le Monde” del gennaio 2004. Sempre al Linguistico, per la comprensione e produzione in lingua straniera del testo letterario, è uscito un brano di Ralph Ellison tratto da “Invisible Man” mentre per il tema in lingua straniera è stato offerto alla riflessione dei ragazzi un testo di attualità tratto da El Pais del 9 giugno 2013 di Javier Cercas “Otra Europa”. All’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione la prova scritta verteva sulla conservazione corretta degli alimenti mentre le tracce di Scienze sociali riguardano Marx, Tocqueville e la mobilità sociale. (ANSA)
Ecco la probabile soluzione de “L’ignoranza acceca gli uomini”:
“Triste male è l’ignoranza, e cagione di molti problemi agli uomini: essa diffonde quasi come una calugine sulle cose, oscura la verità, e getta un’ombra su la vita di ogni uomo. Noi sembriamo come quelli che vanno al buio, anzi siam come ciechi, e dove intoppiamo a caso, dove trapassiamo alla ventura, questo che ci è vicino e innanzi a’ piedi non vediamo, quello che è lontano e molto discosto temiamo come ci fosse molesto. Insomma in tutte le azioni noi stiamo sempre per cadere. Or questo ha dato ai poeti tragici innumerevoli argomenti di drammi, i Labdacidi, i Pelopidi, ed altri simili; chè quasi la maggior parte delle sventure messe in su la scena, tu trovi che l’ignoranza, a guisa di un tragico demone, le fornisce. Dico questo considerando altre cose, e specialmente le false denunzie contro amici e famigliari; per le quali già furono e case rovinate, e città spiantate, e padri infuriarono contro figliuoli, e fratelli contro fratelli, e figliuoli contro genitori, e amanti contro le persone amate: molte amicizie si ruppero, e molte case sprofondarono per essersi creduto a calunnie verisimili”.
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