Monumenti illuminati d’oro per tenere “accesa” la speranza di cura nei bambini malati di cancro. E’ una luce nuova quella che, nello scorso fine settimana, è stata proiettata su alcune tra le più belle testimonianze storico-artistiche della provincia di Lecce: la Fontana Greca di Gallipoli, la statua di Francesca Capece a Maglie e il monumento dell’emigrante a Copertino.
Una luce simbolica che ha tenuto assieme le diverse iniziative di sensibilizzazione disseminate per l’Italia da Fiagop – Federazione di Associazioni di Genitori Oncoematologia Pediatrica e che, qui nel Salento, ha mobilitato l’Associazione “Genitori per un sorriso in più” in collaborazione con i Lions, Leo e Fidapa.
La campagna nazionale “Accendi d’oro, accendi la speranza” rientra nel ricco filone di iniziative che ruotano attorno all’Oncoematologia Pediatrica del Polo Oncologico di Lecce, diretto dalla dr.ssa Assunta Tornesello, e che, nel mese di settembre, ha il respiro ancora più ampio del Childhood Cancer International – CCI: la rete mondiale di genitori riuniti in centinaia di associazioni presenti in 5 continenti per difendere il diritto alle cure e alla buona qualità di vita di tutti i bambini e degli adolescenti malati.
La luce color oro, dunque, per illuminare le cose ma anche per lasciare un segno nelle coscienze, nel mese scelto per ‘accendere’ l’attenzione di tutti sulle problematiche e sui diritti dei bambini e degli adolescenti malati di cancro proprio attraverso l’illuminazione con luce dorata di edifici, monumenti e punti iconici di paesi e città, e la distribuzione pubblica del nastrino dorato, simbolo dell’Oncoematologia Pediatrica. L’oro è il colore che meglio simboleggia la forza, il coraggio e la resilienza di questi piccoli e preziosi pazienti.
I volontari salentini hanno fatto la loro parte con l’entusiasmo di sempre, sensibilizzando le persone, aiutandole a riflettere su temi così importanti perché riguardano tutti, non solo chi con la malattia è costretto a convivere.
Luce dorata sui monumenti e anche lo sfavillio delle rombanti moto che, sempre nel fine settimana, hanno raggiunto il piazzale antistante il Polo Oncologico per testimoniare, a loro modo, la vicinanza agli ospiti dell’Oncoematologia Pediatrica leccese. Un motoraduno utile per fare il “pieno” d’affetto e per sostenere concretamente, grazie ad una raccolta fondi, la battaglia quotidiana combattuta da pazienti, familiari e personale sanitario.
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