E il mostro fa l’indifferente anche stasera!! Anche stasera guarda nella mia direzione come se nulla fosse! Fa finta di nulla, dimentica presto lui! Imperterrito, incaponito, nutrito e appagato ancora una volta! Continua a fumare, obbligandoci a vivere ingoiando il suo respiro e il suo fiato di morte.
Anche se non voglio, mi costringe a guardare il suo bagliore, il suo lento e inesorabile sovrastare sopra le nostre giornate! Il cielo sembra non si sia accorto di nulla! Generoso e fedele a un’estate ormai stanca, è limpido e stellato più che mai!
Dalla mia posizione non vedo la luna … non so se c’è! non so se in questa serata piena di tristezza supererà l’imbarazzo e oserà mostrare il suo splendore. La prima quiete di un sabato sera già avviato rimanda e sembra personificare una impotente e inevitabile resa, quasi una stanchezza fisiologica che cede il passo al dolore per questa giovane vita volata via troppo presto! E al sicuro, nella solitudine di un’incomprensibile ingiustizia, penso e ripenso a quei pochi anni ingoiati da un destino così crudele.
Abbraccio idealmente quel padre e quella madre e prendo per mano la loro disperazione e, come spesso mi capita in questi casi, cerco di ricostruire con l’immaginazione la normalità di una vita sconosciuta materializzando la disperazione di quegli infiniti attimi di solitudine! Mi carico del dolore di chi poteva essere mio figlio e penso che non E’ GIUSTO!!! Sembra banale e inutile continuare a ripeterlo se poi la vita, anzi la morte, ti coglie così all’alba di una giornata di fine estate, quando stai pensando che “ ti è andata bene ad aver avuto il turno di mattina presto perché oggi è sabato e magari puoi pure farci una scappata al mare… se non oggi domani! Domani sicuro… domani sarà pure sarà bel tempo!” Già… domani!… quel domani che i ragazzi vedono sempre luminoso, possibile! E figurati se pensavi alla morte tu!! Tu che, forte dei tuoi pochi anni la morte la sfidi e credi di poterla tenere a bada e puoi arrivare a pensare che possa appartenere solo agli altri perché sei stato pure fortunato perché un lavoro ce l’hai e per tenerlo sei disposto ad accettare qualunque compromesso!!
E allora io, che potevo essere tua madre, guardo il cielo stasera e non riesco a entrarci perché HO PAURA! Si paura! Senza vergogna! Paura di non riuscire a trovare una via d’uscita, paura di non intravedere un futuro migliore del mio per i miei e i nostri figli, paura per questa Città e di quello che l’uomo è riuscito a farne… paura dell’ onnipotenza umana, del suo cinismo e del suo egoismo. Paura della nostra stessa impotenza nei confronti di qualcosa che non riusciamo a combattere. Penso a questa mia bella città ferita, ingannata, stuprata e venduta, disperata e dimenticata e alla quale l’ennesima tragedia di oggi aggiunge sale sulle ferite. Penso che il nostro futuro dipende dalle decisioni di esseri umani come noi e poi, come in una favola della buonanotte, immagino per una volta di poter addormentare le loro coscienze e con una pozione magica, per un attimo far provare loro la disperazione e il dolore di chi oggi ha saputo che non potrà vedere il domani!
Anna Marsella
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