Nel corso della settimana, a seguito di controlli condotti a bordo di due diverse motonavi battenti bandiera comunitaria ormeggiate nel porto di Taranto, il nucleo specializzato di personale militare munito dell’abilitazione internazionale P.S.C. (Port State Control), in forza alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Taranto, nell’ambito dell’attività istituzionale prevista dal Memorandum di Parigi e recepita dal D. Lgs. 24 marzo 2011, n. 53, ha accertato due distinte violazioni a carattere ambientale.
Nel particolare, in un primo caso è stato riscontrata la violazione del Decreto Legislativo 6 aprile 2006 n. 152, in ordine al superamento del tenore di zolfo presente nel combustibile impiegato dalla nave pari allo 0,4% m/m, rispetto a quello previsto dalla norma nella misura massima dello 0,1% m/m, irrogando al comando dell’unità una sanzione pecuniaria di €. 30.000.
Nel secondo caso è stata elevata una sanzione pecuniaria di 50.000 € in violazione del D. Lgs. 25 luglio 2019, n.83, dopo aver verificato l’assenza a bordo di un certificato di conformità previsto dal Reg. (EU) 2015/757, concernente il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di anidride carbonica generate dal trasporto marittimo.
Gli accertamenti condotti evidenziano l’elevato livello di attenzione posto dal personale della Guardia Costiera di Taranto per tutti quegli aspetti afferenti all’ambito della sicurezza marittima, nella doppia veste di sicurezza della navigazione (c.d. Safety) e sicurezza marittima in senso stretto (c.d. Security), quali competenze esclusive del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, e a cui sono strettamente connesse le attività di salvaguardia dell’ambiente marino e atmosferico.
In relazione all’attività ispettiva condotta, il Nucleo PSC della Guardia Costiera di Taranto, comandato dal Capitano di Vascello Giorgio CASTRONUOVO, continua ad assicurare con costante impegno la sua attività di prevenzione di tutte le possibili situazioni di rischio, così diminuendo la probabilità del verificarsi di eventi dannosi, nonostante l’emergenza sanitaria in corso.
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