Microspie in chiesa per catturare tutte le conversazioni che avvengono all’interno, e carpire i segreti più nascosti dei cittadini del paese.
Già, perché le cimici registravano anche quello che può essere considerato uno dei momenti più intimi di ognuno di noi, la confessione. La persona che si mette a nudo e racconta tutti i suoi peccati al parroco, peccati che nel giro di pochi giorni finivano in piazza.
C’è voluto persino un investigatore privato per svelare l’arcano: qualcuno aveva piazzato due microspie in sacrestia, proprio nei pressi del confessionale. A quel punto è stato chiesto l’intervento dei carabinieri, che hanno acquisito il materiale ritrovato e consegnato un’istruttoria alla Procura per individuare lo “spione”.
Prima di arrivare ad ingaggiare l’investigatore, gli aderenti alle confraternite di San Luigi e delle Rosariane hanno voluto fare una sorta di test. I fedeli, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, hanno creato una “bufala” che hanno fatto trapelare in chiesa. Dopo poco tempo la la falsa notizia creata ad arte era già di dominio pubblico.
E così si è deciso di andare fino in fondo per svelare il mistero delle confessioni svelate, arrivando all’individuazione delle cimici. Una era nascosta dietro la cassetta per la raccolta delle offerte, l’altra in un vecchio mobile. Si tratta di microspie molto semplici ed economiche, che si trovano facilmente in commercio.
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!