NARDO’ – Un trentenne romeno, Florea Alexei, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per avere segregato e seviziato per quattro giorni la convivente. Il provvedimento è stato disposto al termine delle indagini degli agenti del commissariato di Nardò (Le), d’intesa con il sostituto procuratore Maria Vallafuoco e nelle prossime ore dovrà essere convalidato dal gip. I particolari dell’indagine lampo, che ha portato al fermo, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella Questura di Lecce dal dirigente del commissariato, Pantaleo Nicoli’, e dal capo di gabinetto Giorgio Oliva. La vittima, una romena di 42 anni, si è presentata all’alba dalla polizia, scalza e seminuda, con visibili ferite in molte parti del corpo. È stata immediatamente condotta in ospedale per le cure del caso e lì è stata raccolta la sua deposizione.
La signora, che vive a Nardò da dieci anni e lavora come badante, ha spiegato di avere intrapreso in estate una relazione con il connazionale di dodici anni più giovane e di essere andata a vivere con lui nel periodo natalizio. Il 31 gennaio sarebbe iniziato il suo calvario: l’uomo l’ha chiusa in casa, le ha tagliato i capelli, costretta a subire rapporti sessuali e picchiata ripetutamente, sia con le mani che con una gruccia di legno e costretta a mangiare le feci dell’uomo che la riprendeva con una telecamera. In diversi momenti – stando a quanto dichiarato dalla vittima – le ha ingiunto di doversi dedicare alla prostituzione se non voleva essere uccisa. La donna è stata quindi legata e sottoposta a sevizie, culminate nella notte tra il 3 e il 4 febbraio. All’alba la quarantaduenne è riuscita a scappare, approfittando dello stato di torpore dell’uomo, e si è recata in commissariato per denunciare le violenze subite.
I poliziotti hanno avviato le ricerche del giovane, visitando i luoghi abitualmente frequentati e trovandolo poi nei pressi dell’abitazione mentre stava per fuggire insieme alla madre. In casa sono stati sequestrati un portafogli contenente tremila euro, un telefono cellulare, un computer, una pen drive, la gruccia usata per picchiare la donna, un paio di forbici e il nastro adesivo con cui era stata legata. Florea Alexei è accusato di sequestro di persona, violenza sessuale e riduzione in schiavitù.
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