È giunto il tempo di dare consapevolezza ad una città che è stata il centro del Mediterraneo nelle storie e nelle geografie della Magna Grecia. La Calabria è storia di arabi e turchi, di saraceni e di popoli in fuga e popoli migranti, di Orienti che incontrano gli Occidenti, restando sempre un Mediterraneo diviso e inclusivo.
Sibari è stata capitale di una Magna Grecia attraversata da popoli e civiltà. Città tra le altre città che hanno visto protagonisti personaggi come Pitagora, Archita, Ibico… Ma Sibari è storia, è stata, è e sarà archeologia, è il mito che si dichiara nel quotidiano dei linguaggi, è la Grecia che ha navigato le coste dello Ionio mare, è la latinità di una Roma che ha raccolto le sfide dei cavalli impazziti di Kroton e la pazienza di Eraclea nello sguardo dei mari di Taras… Ma è soprattutto quella Calabria che ha indossato l’eleganza delle danzatrice tra i veli e i colori cangianti dei mari.
Sibari non è soltanto una città. È più città ed essendo più città ha vissuto il viaggio di intrecci di civiltà.
Il suo Museo racconta. Il suo tessuto archeologico ha le stratigrafie dell’anima dei popoli che hanno abitato civiltà e popoli. Ma il mito resiste e le storie camminano lungo le epoche che diventano geografia del futuro. Ma bisogna andare oltre. Sibari resta ancora archeologicamente una capitale.
La Regione della Calabria, il Comune di Cassano Ionio la propongano come Capitale della Magna Grecia. Perché è stata tale. Archeologicamente, per le sue avventure e i suoi destini, è tale. Candidiamola, non solo nelle griglie di una metafora culturale, come la Capitale della Magna Grecia. Perché quella Magna Grecia nella civiltà delle identità trova in Sibari il racconto non solo di un territorio vasto, ma di una geopolitica delle inclusioni e il Mediterraneo condiviso tra archeologa storia e linguaggi è il Mediterraneo dei popolo che si incontrano.
Sibari, dunque,capitale della Magna Grecia. Quella Magna Grecia esiste ancora tra rovine macerie e frammenti delle storie continua a parlarci di una Calabria che non è mai scomparsa e di un Mediterraneo che è cerniera di una nuova Europa dei popoli.
Dunque. Impegniamo le istituzioni a candidare Sibari come capitale identitaria di un Occidente dialogante costantemente con l’Oriente.
Sibari. Capitale dei Mediterranei degli incontri.
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