Riportiamo, in esclusiva, alcuni alcuni brani:
(…) “Come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del grande pesce, così io, che vivo nel cuore della mia Terra, resterò tre giorni e tre notti a raccontarvi la Maruggio degli anni ’70 di questo secolo ventesimo. Proverò a raccontarvi la vita quotidiana della mia gente attraverso i loro volti. Tra luci e ombre. Sotto i riflettori in bianco e nero. Racconterò la storia di un paese interamente inghiottito dalla Balena…”.
(…) “La festa della matricola esplode, come ogni anno, in piazza. Com’è bella la festa della matricola per chi può. E’ la festa degli studenti universitari. Anche di quelli fuori corso (e sono tanti). C’è una voglia matta di uscire dal normale vivere quotidiano per buttarsi, sia pure per un solo giorno, nella bolgia infernale. E’ il desiderio sfrenato di trascorrere una notte all’insegna della trasgressione. E’ infrangere le norme, almeno una volta all’anno. La festa della matricola è la festa perfino per i più deboli di spirito, basta che abbiano una sorella, una cugina, una parente gradevole, possibilmente “bbona”, da portare alla festa”.
(…) “La nostra piccola comunità è scossa non solo per le deludenti sconfitte della squadra locale, ma è sbigottita per le inaspettate dimissioni del consigliere comunale Angelo Chiego. Nel paese gira voce che Angelo si è dimesso «per gravi motivi». La lettera con cui ha comunicato le sue dimissioni al sindaco e ai capigruppo consiliari è del 14 aprile 1978. E’ una tempesta senza precedenti. Il Palazzo trema. Le bandiere restano a mezz’asta. Le campane del convento/municipio «suonano a morto». Il popolo della sinistra esulta. Dopo appena 6 giorni i consiglieri anti-Balena hanno chiesto la «convocazione d’urgenza del consiglio comunale». Ma… “
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