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Oggi si festeggia Sant’Antonio da Padova il Santo più venerato al mondo

« Qui, in terra, l’occhio dell’anima è l’amore, il solo valido a superare ogni velo. Dove l’intelletto s’arresta, procede l’amore che con il suo calore porta all’unione con Dio »
(Antonio di Padova, Sermones)

Santonio

13 giugno 2015, Francia, Belgio, Australia, Canada e Stati Uniti: questi i Paesi che, fino a domenica 14 giugno, accoglieranno le reliquie di Sant’Antonio di Padova. Il viaggio devozionale è pensato in coincidenza con la memoria liturgica antoniana, che ricorre il 13 giugno. Ci sono persone devote a Sant’Antonio che giungono a Padova dai Paesi più impensati: India, Sri Lanka, Cina, Filippine quello che colpisce di più è il carattere multietnico della devozione a questo Santo.

Isabella Piro (da quanto riportato sul sito Radio Vaticana) ha chiesto a padre Mario Conte, direttore dell’edizione in lingua inglese della rivista “Messaggero di Sant’Antonio”:« I fedeli di tutto il mondo cosa cercano in Sant’Antonio?»

«Sant’Antonio – risponde padre Mariano –  è considerato un amico e la devozione nei suoi confronti viene trasmessa di generazione in generazione. Essa  è sempre legata ad un evento con cui il Santo è entrato nella vita dei fedeli in maniera provvidenziale. In America, poi, questa devozione assume un carattere quasi confidenziale: lo chiamano “il mio amico Tony”! Io ho avuto la possibilità di incontrare anche dei nativi americani appartenenti alla tribù dei “Piedi Neri”, che erano molto devoti a Sant’Antonio. Per cui,- conclude  padre Mariano – la devozione nei suoi confronti va al di là delle culture e delle religioni.»

I frati della basilica di Sant’Antonio conservano ancora una lettera di oltre vent’anni fa giunta dal Sudamerica, scritta da una signora che, indispettita con il Santo che non faceva trovare un marito alla figlia, gettò dalla finestra la statuetta di Sant’Antonio. Si racconta che la statuetta colpì un passante, che diventò poi il genero della signora.

Sant’Antonio da Padova è soprattutto il santo dei miracoli. Uno di essi, fu causato da una confessione. Un uomo di Padova, di nome Leonardo, una volta riferì all’uomo di Dio, tra gli altri peccati di cui s’era accusato, di avere percosso con un calcio la propria madre, e con tale violenza da farla cadere malamente per terra. Il beato padre Antonio, che detestava ogni cattiveria, commento’: “Il piede che colpisce la madre o il padre, meriterebbe di essere tagliato all’istante”.

L’uomo, non avendo capito il senso della frase, nel rimorso per la colpa commessa e per le aspre parole del Santo, tornò in fretta a casa e subito si recise il piede. La notizia di una punizione tanto crudele si diffuse per tutta la città, e fu riportata al servo di Dio.

Appena il Santo ebbe accostato il piede alla gamba tracciandovi il segno del Crocifisso, passandovi sopra le sacre mani, il piede tornò ad unirsi all’arto e l’uomo si mise a camminare e a saltare, lodando e magnificando Dio e rendendo grazie infinite al beato Antonio, che in maniera così mirabile lo aveva risanato.

A Sant’Antonio si attribuisce anche il miracolo dei pesci e si racconta che quando Antonio cominciò a parlare, i pesci si elevarono sopra la superficie dell’acqua e lo guardarono attentamente con la bocca aperta. I pesci non si allontanarono dal posto se non dopo aver ricevuto la sua benedizione. I miracoli di Sant’Antonio sono conosciuti anche in Toscana. Un giorno, mentre si stavano celebrando con solennità le esequie di una persona molto facoltosa, si racconta che al funerale era presente sant’Antonio, il quale, scosso da un’ispirazione si mise a gridare che quel morto non andava sepolto in luogo consacrato, bensì lungo le mura della città.

Di fronte alla richiesta, tutti rimasero sconvolti. Vennero chiamati dei chirurghi che aprirono il petto al defunto. Ma non vi trovarono il cuore che, secondo la predizione del Santo, rinvennero nella cassaforte dov’era conservato il denaro. Per questo motivo, la cittadinanza lodò con entusiasmo Dio e il suo Santo. E quel morto non fu deposto nel mausoleo preparatogli, ma trascinato sul terrapieno e sotterrato.

Sant’Antonio è venerato a Padova ma è originario di Lisbona. Anche qui c’è un miracolo da segnalare. Mentre ancora vivevano i parenti del Santo, due erano nemici e si odiavano a morte. Accadde che il figlio d’uno di questi incontrò il nemico di famiglia che abitava vicino ai genitori del beato Antonio. Il ragazzo venne ucciso e sotterrato in una fossa. Poiché il giovane era figlio di un notabile vennero perquisiti la dimora e l’orto ma non si scoprì nessun indizio.

Il beato Antonio, sebbene fosse a Padova seppe del fatto per ispirazione divina. Con un prodigio divino venne trasportato fino alla città di Lisbona. Portato davanti al corpo del ragazzo morto gli comandò di alzarsi e dire se a ucciderlo fossero stati i suoi parenti. Il ragazzo si destò da morte e affermò che i familiari del beato Antonio erano del tutto estranei al delitto.

Oggi a Padova il clou delle celebrazioni. Per l’occasione, i musei della città che aderiscono al circuito espositivo “Donatello e Padova”, hanno scelto di fare un omaggio a quanti portano il nome del Santo. Grazie alla sinergia tra i vari enti coinvolti nel Giugno Antoniano, il 13 giugno – novità di quest’anno – chi si chiama Antonio, Antonia o alcune varianti del nome (es. Antonietta o Antonello) potranno entrare gratuitamente al Museo Diocesano, ai Musei Civici, a Palazzo Zuckermann e al Museo Antoniano. È necessario esibire alle casse la carta d’identità.

 

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