Solo due giorni fa, a seguito di un controllo condotto a bordo di una motonave battente bandiera comunitaria ormeggiata nel porto di Taranto, il nucleo specializzato di personale militare munito dell’abilitazione internazionale P.S.C. (Port State Control) in forza alla Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto ha accertato la violazione della pertinente norma del decreto legislativo 6 aprile 2006 n. 152, recante disposizioni attuative di una Direttiva Comunitaria, la nr. 2016/802, in ordine al superamento del tenore di zolfo presente nel combustibile impiegato dalla nave, irrogando al comando dell’unità una sanzione pecuniaria di 30.000 €.
L’accertamento ora descritto, con conseguente provvedimento sanzionatorio, che fa seguito ad analoghi provvedimenti contestati a Comandanti di navi mercantili presenti in porto dall’entrata in vigore della sopra citata normativa, evidenzia l’ elevato livello di attenzione posto dal personale della Guardia Costiera di Taranto per tutti quegli aspetti che pur afferenti all’ambito della sicurezza della navigazione in senso lato, sono rivolti specificamente alla salvaguardia dell’ambiente marino e atmosferico, come testimoniano l’elevato numero di controlli condotti al riguardo dal personale dedicato e le relative sanzioni contestate.
Di fatti l’utilizzo da parte della nave mercantile in porto di un tipo di combustibile avente un tenore di zolfo superiore a quello consentito dalle norme, rappresenta un evidente danno all’ambiente, con conseguente rischio concreto per la salute umana.
L’accertamento condotto rientra tra le attività che la Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto conduce quotidianamente a tutela della sicurezza marittima, nella doppia veste di sicurezza della navigazione (c.d. Safety) e sicurezza marittima in senso stretto (c.d. Security), per contrasto al terrorismo, pirateria e immigrazione clandestina, quali competenze esclusive del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, e che spesso risulta strettamente connessa alla tutela dell’ambiente, come il caso in esame evidenzia.
Gli oltre centocinquanta controlli di sicurezza, come sopra definita, condotti al naviglio mercantile nel corso dello scorso anno dal personale specializzato della Capitaneria di porto di Taranto, e per l’anno appena iniziato, le oltre dieci deficienze in termini di sicurezza della navigazione già riscontrate a naviglio estero presente nel porto di Taranto con relativo ordine di eliminazione delle stesse, da ottemperare prima della partenza della nave, ed ancora un recente provvedimento di “fermo” a carico di una nave battente bandiera straniera, poi autorizzata direttamente al trasferimento presso un cantiere di riparazione prima di poter riprendere le consuete operazioni commerciali, sono testimonianza del grande sforzo profuso al riguardo dalla locale Autorità marittima.
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