AVETRANA – L’ha uccisa lo zio, strangolandola dopo aver perso la testa forse per il rifiuto opposto dalla nipote alle sue avance. Il corpo di Sara Scazzi, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto scorso, e’ stato gettato in un pozzo pieno d’acqua in un podere dello stesso zio, a due chilometri dal paese. Le operazioni di recupero sono ancora in corso. L’omicida, Michele Misseri, 54 anni, contadino, ha confessato nella tarda serata di ieri dopo ore e ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri del comando provinciale di Taranto. Era stato convocato in mattinata con la moglie, Cosima Spagnolo, e la figlia maggiore, Valentina, sorella di Sabrina, la cugina con la quale Sara aveva appuntamento il giorno della sua scomparsa per andare al mare. Ma alla fine madre e figlia sono state riaccompagnate a casa, mentre Misseri e’ crollato sotto le domande degli inquirenti. Era stato lui, il 29 settembre, a consegnare ai carabinieri il cellulare di Sara, privo di batteria e di scheda sim, dicendo di averlo trovato vicino alle stoppie bruciate il giorno prima in un podere nel quale aveva lavorato per conto terzi. Voleva depistare gli investigatori, ma qualcosa e’ andato storto. E dopo 42 giorni e’ finita nel modo piu’ tragico anche l’angoscia della famiglia Scazzi. Ieri sera la mamma di Sara, Concetta Spagnolo, che era in collegamento diretto con la trasmissione di Rai3 ’Chi l’ha visto?’, quando ha capito che la figlia era morta ha preferito abbandonare i riflettori. Ora c’e’ il dolore di un intero paese
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