Dichiaravano nei cartelli pubblicitari e in etichetta di utilizzare latte fresco alta qualità, latte biologico, frutta fresca di stagione, frutta biologica, prodotti DOP e IGP, prodotti di origine “Puglia” e di origine “Italia”. Invece, per la preparazione di gelati e granite artigianali, utilizzavano comuni materie prime, frutta surgelata, e prodotti di origine extra UE. Così 17 imprenditori sono adesso indagati per frode nell’esercizio del commercio.
L’operazione è stata denominata “ICE (S)CREAM”, ha avuto inizio nel mese di giugno, ed è stata portata avanti dai Carabinieri del Comando Regione Forestale “Puglia” di Bari e del Reparto Parco Nazionale “Alta Murgia” di Altamura.
Le gelaterie controllate sul territorio pugliese sono state circa 50 e 17 sono stati gli “artigiani” denunciati nelle città di Bari, Lecce, Taranto, Andria, Giovinazzo, Corato, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Molfetta, Monopoli, Polignano a Mare e Torre a Mare. Interessata dal provvedimento anche una gelateria di Roma con un punto vendita in Puglia.
I controlli merceologici hanno anche consentito di accertare, in alcune gelaterie, la presenza di semilavorati, utilizzati la produzione dei gelati e granite, scaduti, alcuni anche da 10 anni, che ha comportato il sequestro di oltre 2000 chili di alimenti. Infine i Carabinieri Forestali hanno constatato diverse infrazioni inerenti le regole igienico-sanitarie dei locali all’interno delle ditte oggetto di controllo. Diversi depositi di alimenti sono risultati non a norma mentre per un esercizio commerciale è scattato un provvedimento di chiusura temporanea.
Per gli illeciti amministrativi riscontrati, i militari hanno elevato sanzioni pecuniarie per un importo complessivo di circa 30mila euro.
“L’attività della passata stagione estiva è stata fondamentale per la tutela del consumatore che, difficilmente, può rendersi conto della frode di cui il più delle volte è vittima inconsapevole – sottolinea il Generale Giuseppe Silletti, comandante del Comando Regione Forestale Puglia di Bari – . L’impegno profuso dalle donne e dagli uomini della neonata Arma Forestale non si esaurisce e continuerà sempre per la salvaguardia delle eccellenze italiane”.
Il Capitano Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Alta Murgia, che ha condotto le indagini, continua: “Nonostante le infrazioni abbiano interessato circa la metà delle ditte controllate, occorre evidenziare che tanti sono gli imprenditori onesti che continuano a somministrare al pubblico un prodotto di alta qualità, sano e genuino”.
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