L’arrivo dell’ora legale 2015 è ormai alle porte. Infatti tra poche ore si dovranno portare le lancette degli orologi un’ora avanti. Dalle 2 della notte – orario in cui convenzionalmente si fa scattare l’ora legale – si passerà alle 3. La prima conseguenza diretta di questa modifica è che si avrà un’ora di sonno in meno, ma in cambio si avranno altri benefici dallo spostamento in avanti delle lancette.
Lo scopo principale dell’ora legale è il risparmio a livello energetico, dovuto ad un utilizzo minore dell’illuminazione elettrica. Fu introdotta in Italia nel giugno del 1916 e adottata poi in maniera uniforme da tutta la Comunità Europea a partire dal 1980. Inizialmente la sua durata era di quattro mesi, poi è stata prolungata a sei ed infine ai sette mesi attuali, in vigore da quasi vent’anni (1996).
È bene spiegare che l’ora legale non incrementa le ore di luce a disposizione, ma semplicemente consente di sfruttare meglio quelle ore di luce che altrimenti non verrebbero utilizzate per abitudini legate all’orario. Una previsione sui benefici in termini di risparmio nei sette mesi in cui resterà in vigore l’ora legale è stata effettuata da Terna, azienda che si occupa della trasmissione dell’energia elettrica; secondo le stime, fino ad ottobre verranno risparmiati oltre 556 milioni di kilowatt/ora, una quantità di energia che corrisponde, in media, al fabbisogno annuale di 200 mila famiglie circa. Un kilowatt/ora costa al cliente mediamente 16,6 centesimi, dunque la stima relativa al risparmio economico per il 2015 dovrebbe essere di quasi 93 milioni di euro. Nell’arco del decennio fra il 2004 ed il 2013 il risparmio totale è stato di 6,6 miliardi di kilowatt/ora, che corrispondono a quasi un miliardo di euro di minor costo. Le statistiche ci dicono che fra primavera ed estate il mese in cui si verifica il maggior risparmio a livello energetico è aprile, durante il quale si consumano 144,2 milioni di kilowatt/ora in meno. Nel periodo autunnale, invece, è ottobre il mese al vertice in fatto di risparmio, con un consumo inferiore di 152,3 milioni di kilowatt/ora. Ad aprile le giornate di luce naturale sono ancora abbastanza corte, quindi spostando le lancette avanti di 60 minuti si ritarda l’impiego della luce artificiale in un periodo nel quale sono ancora a pieno regime le attività lavorative.
Fanno registrare risparmi minori i mesi estivi, vale a dire da giugno sino ad agosto; in questo periodo dell’anno le giornate risultano più lunghe rispetto alla primavera e all’autunno e l’utilizzo della luce artificiale viene ritardato alla sera, quando le attività lavorative sono già concluse. I risultati in fatto di risparmio di energia elettrica sono perciò inferiori. A ridimensionare i benefici dell’ora legale in estate contribuisce anche la tipologia dei consumi: si tratta dei mesi più caldi, dunque la richiesta maggiore di energia elettrica arriva dai condizionatori d’aria. Il consumo di energia è dovuto a fattori climatici e non al quantitativo di ore di luce naturale in più, quindi non è correlato all’ora legale.L’ora solare sarà ripristinata l’ultima domenica del mese di ottobre: nella notte fra il 25 ed il 26 le lancette dovranno essere riportare un’ora indietro.
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