Mancano ormai poche ore al passaggio da ora solare a ora legale, che avverrà questa notte esattamente alle 2:00, quando dovremo spostare le lancette dei nostri orologi un’ora in avanti.
Bisognerà ricordarsi, dunque, di aggiornare tutti gli orologi analogici eventualmente in nostro possesso, o questa notte o domani mattina al risveglio, per evitare confusione nelle ore o giorni successivi. I dispositivi elettronici e collegati a internet invece lo faranno automaticamente (pc, smartphone, tablet), quindi non dovremo preoccuparci.
Dunque, con l’ora legale dormiremo questa notte un’ora in meno. Lo svantaggio sarà compensato dal fatto che domani sera farà buio un’ora più tardi (intorno alle 19:00); il tramonto sarà infatti posticipato di un’ora e ciò consentirà di risparmiare un pò sull’energia grazie a un minore uso dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
L’ora legale ci terrà compagnia per il proseguo della primavera, per l’intera stagione estiva e verrà poi sostituita all’inizio dell’Autunno, precisamente il 27 Ottobre 2019, quando tornerà l’ora solare.
Secondo i dati Terna, nel 2018 l’ora legale ci ha permesso di risparmiare 554 Gwh pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie. In termini di emissioni di CO2 abbiamo risparmiato 290 mila tonnellate. E’ questo uno dei motivi per cui in tanti suggeriscono che l’ora legale debba essere adottata tutto l’anno. In ogni caso, stando alle novità introdotte di recente dal Parlamento europeo, dal 2021 ogni stato dovrà decidere se adottare l’ora legale o quella solare. Cosa sceglierà l’Italia?
Ora legale: alcuni aneddoti
Negli USA alcuni Stati come l’Arizona, le Hawaii e Puerto Rico, non adottano l’ora legale e ciò, talvolta, genera confusione negli spostamenti interni. Fino al 1966 la situazione era, però, ancora più caotica. Difatti anche gli altri Stati americani erano liberi o meno di aderire al cambio d’ora. Addirittura, all’interno di ogni Stato, ogni grande città poteva scegliere in autonomia. A tal riguardo resta memorabile la figuraccia di Stato americana nei confronti del Presidente jugoslavo Tito, in visita ufficiale negli USA nel 1963. Atterrato in Virginia, non trovò nessuno ad accoglierlo poiché la città non aveva aderito al cambio d’ora, mentre il resto dello Stato si.
In Russia il passaggio all’ora legale avvenne nel 1930 per ordine di Stalin; ciò nonostante, in molte zone del paese le lancette degli orologi non furono spostate in avanti. Nei decenni successivi, durante il secondo conflitto mondiale, ma anche per buona parte della guerra fredda, tra incertezze su fusi orari e adozione o meno dell’ora legale, nessuno sapeva dire con certezza che ora fosse in Russia.
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