ORIA – Momenti di tensione in contrada Frascata, nel Brindisino, per l’abbattimento degli alberi di ulivo a causa del batterio Xylella. Arrivate le ruspe che saranno utilizzate dai forestali della Regione Puglia per l’eradicazione delle prime sette piante. Gli ambientalisti, una cinquantina, stanno tentando di impedire, anche posizionandosi sui cingolati, l’avvio delle operazioni del piano per l’emergenza.
Sono state bloccate dalle proteste degli ambientalisti le prime eradicazioni di ulivi infettati da xylella fastidiosa, previste per stamani a Oria. Le ruspe si sono recate in localita’ Frascata, cosi’ come disposto dal commissario straordinario Giuseppe Silletti, dove nei giorni scorsi erano stati segnati con X rosse una ventina di alberi da abbattere, in quanto risultati positivi ai monitoraggi relativi alla presenza del batterio. Ieri il commissario aveva fatto sapere che oggi sarebbero stati eradicati sette o otto ulivi.
Sul posto, pero’, oltre agli uomini del Corpo forestale e dell’Arif, si sono presentati stamattina anche agricoltori e esponenti di diverse associazioni ambientaliste salentine, che hanno posizionato striscioni contro gli abbattimenti tra gli alberi e si sono posizionati davanti ai mezzi per impedirne la partenza. Sono una cinquantina le persone che stanno protestando. Sul posto anche le forze dell’ordine.
Questa mattina saranno eradicati sette alberi e nei prossimi giorni si procederà con gli altri che sono risultati positivi ai test effettuati. Oria è l’unico focolaio dell’infezione individuato fuori dalla provincia di Lecce e, nel Piano redatto da Silletti e approvato dalla Protezione civile, viene definito come primo luogo su cui intervenire, al fine di bloccare l’avanzata della malattia degli ulivi verso il nord della Puglia.
Gli alberi di ulivo individuati non ricadono nel terreno dei fratelli Giovanni e Guido Pesce, coloro i quali avevano formulato ricorso al Tar ottenendo un decreto per lo stop agli abbattimenti. Il Tar di Lecce, ha prima bloccato le misure imposte e poi inviato gli atti al Tar di Roma, dichiarandosi incompetente a trattare la materia, essendo i provvedimenti del commissario straordinario una diretta emanazione della Protezione civile. Al Tribunale amministrativo del Lazio è stato presentato anche il ricorso di 26 aziende agricole biologiche della provincia di Lecce, che chiedono l’annullamento della parte del Piano che impone l’uso di pesticidi per combattere il batterio allo stato embrionale, ritenendo che tali trattamenti fitosanitari mettano a rischio la loro stessa esistenza in quanto per legge sono obbligate a non utilizzare materiali chimici. Nei prossimi giorni le eradicazioni delle piante malate continueranno nell’agro di Veglie, paese del nord leccese, inserito insieme ad altri sedici comuni nella cosiddetta «fascia di eradicazione», ovvero quella in cui sarà necessario estirpare tutti gli alberi considerati infetti. In tutto il Salento, invece, dovranno essere effettuate in tempi brevi le operazioni di aratura dei terreni, pulizia e trinciatura, così come previsto dal Piano commissariale e come ribadito dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, nel corso dell’incontro con gli agricoltori tenuto mercoledì scorso a Lecce.
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!