TRANI – Era distrutto ieri mattina, quando ha varcato la soglia di ingresso del Commissariato di Polizia di Trani. Ma si è fortunatamente lasciato convincere da un amico che l’ha spinto a denunciare l’accaduto. Anche perché era ormai entrato in una spirale che chissà dove l’avrebbe portato.
L’estorsione in video chat è ormai una pratica molto diffusa soprattutto a scapito dei giovani.Protagonista di questa ultima disavventura che, purtroppo, è sempre più frequente, è un giovane di 20 anni di una delle città della Bat che venerdì è stato letteralmente adescato e poi ricattato da una banda di delinquenti che opera su internet.
E lui, per timore, per vergogna, per non saper come reagire, ha pagato. Un primo versamento di 400 euro. Poi, nel giro di poche ore, gli hanno intimato di farne un secondo di altri 400 euro. Infine, visto che il ragazzo era sempre più terrorizzato, gli hanno chiesto 500 euro. A quel punto, però, non potendo fare altri versamenti immediati avendo superato il limite massimo nelle 24 ore (per le leggi antiriciclaggio), si è dovuto rivolgere ad un amico per farsi aiutare a consegnare la somma richiestagli. Ma, come detto, l’amico si è dimostrato molto più saggio ed è riuscito a convincerlo a dire basta.
Il meccanismo di questa vera e propria estorsione on line è semplice e collaudato, viste anche le denunce già pubblicate dalla trasmissione televisiva di Italia 1 “Le Iene”: la vittima viene adescata attraverso il sito internet internazionale “chatroulette.com”. Qui la vittima viene attratta da bellissime donne ammiccanti e da una chat in cui sembra che le stesse donne stiano parlando con lui. Invece, si tratta di semplici filmati e di una organizzazione che spinge il malcapitato verso una conversazione privata.
Per rendere più credibile la cosa i delinquenti invitano la vittima a collegarsi con il proprio profilo facebook in modo da potergli sottrarre in un attimo tutti i link con parenti, amici e conoscenti.
La vittima dopo aver “accettato l’amicizia” su facebook (il profilo è il “Neyla Slovani”) viene invitato a parlare in privato sulla chat del social network. Un video collegamento, però, che si trasforma in incubo.
Il giovane, infatti, viene spinto a spogliarsi e lasciarsi andare ad atteggiamenti osceni per giocare con la ragazza del video. In realtà in quel momento i delinquenti filmano tutto e poi comincia il ricatto.
Prima gli vengono chiesti all’istante 400 euro attraverso un versamento on line alla Western Union all’indirizzo di un nominativo di un cliente in Marocco. Pena la diffusione del video a tutti i contatti del giovane. Il panico prende il sopravvento. Il timore di uno “sputtanamento” è troppo forte e il giovane paga. Ma, a quel punto, i ricattatori si rendono conto di avere la vittima in pugno. E le richieste estorsive non smettono. Dopo poche ore viene, infatti, chiesto un secondo versamento di altri 400 euro con le stesse modalità e lo stesso destinatario.
E così ancora ieri mattina. Solo che avendo già versato 800 euro non poteva soddisfare la richiesta di altri 500 euro e ha dovuto rivolgersi ad un amico affinchè il versamento avvenisse suo tramite. L’amico, però, l’ha convinto a fermare tutto e denunciare l’accaduto al Commissariato di Polizia di Trani. Poi, ha avuto anche la forza di raccontare tutto alla fidanzata ed ai genitori e tutte le paure si sono dissolte.
Purtroppo, come detto, il caso non è isolato. Nei giorni scorsi la stessa cosa è accaduta a Bisceglie. La tipologia della vittima è sempre la stessa: giovanissimi, intorno ai 20 anni, appassionati di internet. A questo punto il Dirigente del Commissariato di Trani, Aurelio Montaruli, ha chiesto che la vicenda fosse divulgata proprio attraverso i mezzi on line perché i ragazzi e, soprattutto, le ragazze non si facciano travolgere da vicende che sono molto più frenquenti di quel che possiamo immaginare
FONTE: BISCEGLIELIVE.IT
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