Allora!
Poniamo (pongo) delle riflessione sulla questione di ciò che ho definito il “Dante sulle panchine o panchinaro” nella comunità di Carosino, considerate alcune sottolineature fuori tema che imperversano senza una ragione d’essere argomentativa.
Resto del parere, da esperto Mic e non da uomo della strada, che è un cattivo gusto quello delle panchine come omaggio a Dante. Più volte mi sono soffermato su ciò.
Ma scendo dal mio piedistallo, dai miei libri, dal mio impegno culturale istituzionale da oltre 40 anni.
Chiedo ufficialmente un confronto libero “democratico” e pubblico, sui social (o in presenza) esclusivamente in diretta, al primo cittadino, ovvero al sindaco in persona, sui temi specifici che interessano Dante e la questione Carosino.
- Il progetto.
- Quanto è costato.
- Perché si sono sbiadite le parole sulle panchine.
- Chi risponde di ciò.
- Chi ha scelto i versi e per quale motivo determinati versi.
- Chi ha scelto il luogo dove posizionarle e perché.
- I progetti su Dante sono argomenti del Mic della Società Dante Alighieri Nazionale e della Pubblica Istruzione in collaborazione con organismi locali.
- I borghi sono beni culturali e quindi occorre una politica integrata sulla cultura patrimoniale urbanistica paesaggistica tout court.
- Gli obiettivi di tale iniziativa e le prospettive culturali ed economiche progettuali.
- Confronto a tutto tondo e spiegazione dei e sui versi, sbiaditi, scritti sulle panchine (un sindaco deve sapere e conoscere il valore politico e letterario, estetico e linguistico del linguaggio che si propone alla cittadinanza), ovvero un bel confronto su Dante tra il sindaco e il sottoscritto per motivare la scelta, altrimenti non avrebbe senso il progetto.
- Può un amministratore pubblico, sindaco, scegliere la propria moglie, pur essendo la massima esperta, a relazione su una iniziativa organizzata dalla amministrazione che presiede? Lungi da me a pensare ad altre situazione. Appartengo alla cultura della libertà. Certo é tutto gratuito, ne sono più che convinto. Arciconvinto. Ma é Kant che mi fa riflettere sulla filosofia della morale… Si tratta soltanto di capire ciò che affermava Giulio Cesare in un tempo eroico e mitico.
- Confronto su Dante tra didattica e coinvolgimento “pop” nella comunità.
- La cultura è un Valore o una prerogativa, una tutela o una valorizzazione o una fruizione.
- Il ruolo dei Comuni nel campo dei beni culturali, perché Dante e la sua lingua sono un bene culturale.
- Dante tra cultura popolare ed epistemologia a Carosino.
- La metafora delle panchine.
Ecco, punti di estrema facilità e così si potranno sgombrare equivoci, contraddizioni, conflitti, paradossi, metafore ed altro che il linguaggio ha potuto innescare.
Io sono sempre pronto a queste legittime forme dialettiche. Per meglio capire, per meglio far capire e per chiarire ciò che il marchese del grillo ci ha insegnato. La bellezza della parola è una estetica ma anche un contenuto.
Un confronto completamente a braccio e in diretta tra il sindaco e me. Perché il sindaco è la più alta espressione istituzionale della municipalità.
Resto in attesa a distanza sempre, in presenza appena rientro dai miei convegni all’estero, ma presto.
L’importante è che sia un confronto alla luce della luce tra me e il primo cittadino.
Con il dovuto rispetto
Pierfranco Bruni
v. Presidente Nazionale Sindacato
Libero Scrittori Italiani, Roma
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