Papa Francesco ricorda il Genocidio Armeno nel centenario della tragedia e il libro di Pierfranco Bruni e Neria De Giovanni sugli Armeni ricostruisce la storia culturale di un Popolo nell’Anno Santo della Misericordia. Anche Papa Francesco ricorda il Genocidio Armeno nel Centenario della tragedia. 1915 – 2015. Centenario del Genocidio Armeno. Per l’occasione è stato pubblicato un originale saggio di Pierfranco Bruni e Neria De Giovanni dal titolo “Le parole per raccontare. Gli armeni, storia, cultura, letteratura”, per i tipi di Nemapress. Il lavoro si arricchisce con contributi di studiosi di origine armena come Mary e Manuela Avakian, la linguista dell’Università del Salento Annarita Miglietta, dell’antropologa Maria Zanoni. La prefazione è firmata dall’Ambasciatore Armeno in Italia.
“Una memoria, sottolinea Pierfranco Bruni che cura il Progetto Etnie del Mibact, che si decifra nella storia di una tragedia. Non dobbiamo dimenticare. Abbiamo il dovere di non dimenticare. Il sentimento del rispetto è il vissuto che si fa memoria da condividere soprattutto in un contesto come quello che stiamo vivendo. La cultura armena è una di quelle presenze etniche che andrebbe studiata con più attenzione e con un particolare riguardo soprattutto ai processi antropologici e religiosi che hanno una profonda matrice cristiana. Non può essere più non considerata una cultura a sé rispetto a quelle che vengono normalmente tutelate da una legge che salvaguarda e valorizza le lingue minoritarie (ma con le lingue chiaramente entrano in gioco anche gli aspetti etno – antropologici e letterari)”.
Mentre Neria De Giovanni afferma: “Gli Armeni, una piccola geografia tra i paesi russi e turchi, ha sempre cercato di integrarsi all’interno di un mondo profondamente euro – occidentale. Un dialogo mai interrotto tra la lingua e l’etnia e ciò lo si evince proprio dai codici letterari che costituiscono una delle chiavi di lettura più importanti per tentare di capire la spiritualità e la tensione umana dei passaggi epocali vissuti dal popolo armeno. Il mondo musulmano – islamico e il comunismo hanno lacerato il popolo cristiano armeno”.
“La peculiarità di questo volume – sottolinea nella prefazione al libro S.E. Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia – è di guardare all’Armenia da due prospettive. Una più profonda, che fruga incessantemente nella storia millenaria del popolo armeno, nelle sue radici, nelle sue tradizioni. Un’altra più vicina, che guarda agli Armeni – lontani dalla terra dell’Ararat – che hanno stretto, nei secoli, un forte nesso di partecipazione e contaminazione nelle terre e con le genti di approdo. Pierfranco Bruni e Neria De Giovanni hanno compiuto questo viaggio senza temere le difficoltà del non conosciuto e senza accusare segni di stanchezza, riuscendo nell’intento di approfondire la conoscenza di cosa si celasse dietro i termini “armeno” e “Armenia”.
Il risultato è un volume denso e ricco di spunti. Ancora più significativo perché esce a pochi giorni dal 24 aprile, quando si commemorerà il Centenario del Genocidio degli Armeni”.”Da quel giorno del 1915 – conclude l’Ambasciatore – i miei antenati, la mia gente, sono diventati vittime o profughi, nel migliore dei casi. Sono stati costretti cioè a fuggire in avanti e a non guardarsi indietro.
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