Un tramonto mozzafiato su una vigna ordinata. Sullo sfondo, rilievi dolci pieni di boschi e una luce che riscalda il cuore. L’immagine, con il claim: “Il Sapore in tutti i colori della Puglia” e tanto di logo istituzionale, campeggia all’ingresso del padiglione 11 del Vinitaly, la più importante fiera italiana dedicata al vino. Peccato però che la foto è stata acquistata da un database di foto online, Shutterstock, e non rappresenta assolutamente la Puglia, nè un’altra regione italiana, bensì una campagna nei pressi di Santiago del Cile (qui il link per verificare personalmente).
La figuraccia è stata scoperta da una rivista del settore, WineNews, che ha raccontato la vicenda due giorni fa, ripresa poi da Repubblica e Gazzetta. L’assessore regionale all’agricoltura e UnionCamere si rimpallano la responsabilità, ma chi conosce appena come funzionano queste cose, sa benissimo che nessuna grafica può uscire senza il consenso di un responsabile. A questo responsabile, c’è da dire, non è dato fare una ricerca inversa per immagini, ma essendosi affidato ad un’agenzia di comunicazione, si dovrebbe dare per scontato che i professionisti pagati svolgano il loro lavoro in maniera leale verso il committente (chi sa parli, magari c’è una spiegazione a questo pasticcio).
Il danno rimane perché dopo aver impiegato anni per uscir fuori dal ruolo di regione capitale di contrabbando, orecchiete e pizzica pizzica, risalendo passo dopo passo la china, tutto sembra precipitare in un vortice di figuracce, come lo spot per il Parco Delle Dune Costiere, copiato interamente da un video svizzero (qui l’articolo).
La campagna “Il Sapore in tutti i colori della Puglia“, presentata in occasione dell’ultima edizione della Fiera del Levante, ricorda troppo quel vecchio slogan: “Puglia: dove la natura è colore“, che non voleva dir nulla.
FONTE: http://www.valleditrianews.it
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