Correvano i miei primi anni 90’, pieni di calore e di colori. Ero una bambina solare, allegra e inconsapevolmente felice. Oggi raccolgo i frammenti di quegli anni, recuperando la memoria di quel mio piccolo mondo formato dagli amichetti dell’asilo e dalle mie bestioline domestiche che accudivo in casa. La casa era quel mio mondo antico, un tempo “popolata” dal mio compianto papà. Era quel luogo magico e fatato nel quale mi piaceva trascorrere le mie lunghe controre, in compagnia della mia mamma (madre-amica), di mia sorella e della mia amata nonna Grazia con la quale ho “consumato” piacevolmente la mia fanciullezza. Ricordo con lei quei dolci pomeriggi invernali senza tempo, mentre me ne stavo raggomitolata come una gattina, ad ascoltare i suoi racconti dinanzi al camino. E ricordo le sere delle calde stagioni, mentre sostavamo, fuori dall’abitazione della mia nonnina, seduti sugli antichi scalini.
Quel mio piccolo mondo è stato un grande mondo, perché esso era abitato dai veri “protagonisti” della mia vita. Uomini e donne che mi hanno accompagnato lungo il fluire della mia “lunga” infanzia trascorsa in quel piccolo-grande spazio quotidiano che è stata la “bottega” del mio papà, “Narducciu lu parrucchieri”. Erano le signore, gentili clienti di mio padre, che coccolavano la fanciulla che fui. Mi piaceva essere coccolata. I “protagonisti” di quel tempo erano anche i passanti dell’affollata via Malta. Incrociavo ogni giorno il loro sguardo, mentre sostavo sull’uscio della “bottega”. Ogni giorno, in attesa che arrivasse quell’altro mondo meno felice.
Sono qui per ricordare i “protagonisti” di quel breve tratto di strada perché sono stati gli “amici” inconsapevoli che mi hanno regalato i loro gioiosi sorrisi. Alcuni non sono più tra noi e molti altri hanno cessato la loro attività di laboriosi commercianti. I loro nomi e i loro volti sono custoditi nella mia memoria, perché hanno costruito la micro- storia di questo nostro amato paese.
Ricordo Remo Giorgino, gestore del Bar Lux, “inventore” del gelato artigianale (i miei gusti preferiti erano cioccolato e nocciola). Non potrò mai dimenticare l’edicola “della Domenica” (donna festosa, nel nome e nei fatti), che assillavo con le mie continue richieste delle figurine da incollare sugli album e del giornalino Cip & Ciop (che mal riuscivo a leggere). Ricordo i biscotti appena sfornati dal forno di Vincenzo Delia (aveva sempre pronta una focaccina da regalarmi; mi faceva sentire una piccola principessa). Sarebbe impossibile dimenticare “Ennio del tabacchino”, l’altro “protagonista” recentemente scomparso. Avevo timore di quell’omone per la sua notevole altezza. Ciononostante riusciva a farmi sorridere. E poi… e poi… in questi giorni ha chiuso il Minimarket Castellano. I miei genitori volevano che imparassi da subito ad esser una bimba responsabile. Mi “ordinavano” a far la spesa al minimarket con i soldini che stringevo stretti nella manina e loro… Michele e Giuseppe erano sempre gentili e premurosi. La mia gioia più grande in quel momento era il favoloso panino che preparava Michele, composto da una fetta di prosciutto, una di fontina e un po’ di tonno. Quel prelibato panino era lo spuntino “di metà giornata” del mio papà (che puntualmente divideva con me per farmi felice). Già! La felicità… quella conosciuta e inconsapevole mia felicità. E’ per questo che vorrei ringraziare i miei amici “protagonisti” di quel tratto della gloriosa via Malta. Vorrei ringraziarli uno ad uno, per avermi donato il “senso” della felicità. Ho imparato da loro l’onestà, il rispetto e l’amore per il proprio lavoro e per quello degli altri. Sono stata fortunata ad averli conosciuti. I ricordi non muoiono. Quei semplici commercianti e artigiani, umili ma grandi “protagonisti” della mia infanzia, non moriranno mai.
Maria Grazia Destratis
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