La prima colonia estiva sorge per iniziativa dell’Ospedale di Lucca nel 1822, che organizza a Viareggio una colonia per i bambini di strada. Verso la metà dell’Ottocento gli “ospizi marini” sono poco più di cinquanta. Dobbiamo attendere l’avvento del fascismo per vedere l’intensificarsi a dismisura delle colonie marine. Nel 1928 infatti, le colonie vengono affidate all’Opera Nazionale per la Maternità ed Infanzia (ente assistenziale fondato nel 1925 allo scopo di proteggere e tutelare madri e bambini in difficoltà, sciolto nel 1975). Durante il fascismo le colonie vengono moltiplicate allo scopo di sostenere le famiglie meno agiate e offrire un periodo di attività fisica e ludica ai loro bambini.
La foto che vi proponiamo ritrae la colonia estiva di Maruggio. Campomarino, settembre 1940. La colonia marina per l’infanzia maruggese è rivolta ai figli degli indigenti e degli ex combattenti della prima guerra mondiale. La foto è stata scattata all’esterno dell’alloggio che ospita i bambini delle classi elementari nei mesi della colonia. L’edificio è di proprietà di Giovanni Fusco, futuro nonno di Giovanni (ex fioraio). Le autorità civili in camicia nera sono Nino Marseglia (segretario del partito fascista) e Cosimo Massafra (podestà di Maruggio). La giovane donna (a destra della foto) è Maria Miccoli, figlia di Concepita, addetta alla cura e sorveglianza dei bambini.
Tonino Filomena
(Brani e immagine tratti dal libro di Tonino Filomena “Maruggesi nel primo Novecento”)
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