Lecce – A neanche un mese da un episodio analogo, si registra un secondo caso “Faccetta nera”, stavolta al Sud, a Lecce, e in un istituto privato gestito delle suore Marcelline.
La canzone, che evoca la conquista coloniale fascista dell’Etiopia, è stata udita cantare dalla figlia di colore, da uno dei due genitori adottivi della stessa, che quindi ha chiesto alla direzione scolastica spiegazioni su quanto si stava insegnando in classe. La scuola ha risposto che si trattava di una canzone inserita nel saggio di fine corso per ricordare i 150 anni dell’Unità di Italia, attraverso i motivi che hanno segnato la storia nazionale tra il Risorgimento ela Resistenza.
La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, smorza le polemiche: “E’ importante conoscere ciò che c’è alla base di questa scelta di insegnamento”, mentre l’ex senatore di An, Ettore Bucciero, precisa “che Faccetta nera non è da considerare una canzone fascista ma coloniale”. Ma una certa irritazione trapela dalla segreteria dell’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani) locale Lecce, da dove ricordano che “Faccetta nera è una canzone colonialista che esalta l’impresa fascista e ricorda una pagina vergognosa della storia di Italia”.
Fonte: tuttoscuola.com
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