Nel corso della ordinaria attività di vigilanza e controllo condotta dal personale della Guardia Costiera di Taranto, volta alla repressione delle attività di pesca di frodo, il personale dipendente ha sequestrato mezzo quintale di prodotto ittico, nella fattispecie oloturie o cetrioli di mare, riconosciuto quale specie marina protetta, per il quale ne è quindi vietata la pesca, la detenzione e lo sbarco.
L’accertamento è stato condotto dai militari in attività di pattugliamento lungo il litorale, in località San Vito, circostanza in cui veniva sottoposto a controllo un soggetto che svolgeva attività di pesca subacquea sportiva, in apnea, a circa 50 metri dalla costa.
Il controllo, esteso anche al natante di appoggio del pescatore sportivo, ha consentito di rinvenire a bordo, oltre mezzo quintale della specie protetta “holothuroidea”, sicuramente destinata all’ estero, perché ritenuta, soprattutto nei mercati orientali, una specie particolarmente prelibata.
Il trasgressore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria ed il prodotto, di un valore commerciale complessivo pari a circa 5.000 euro, posto sotto sequestro, è stato rigettato in mare poiché ancora in vita.
Gli organismi di questa specie, più comunemente noti come oloturie o cetrioli di mare, sono stati sottoposti a tutela con il Decreto Ministeriale del 27 febbraio 2018, in quanto le ricerche scientifiche, condotte proprio nelle nostre acque, ne hanno dimostrato il ruolo centrale nell’ecosistema marino, per quanto riguarda in particolare, l’ossigenazione ed il riciclo di sostanze organiche nell’ambiente in cui essi vivono e la pesca indiscriminata della specie, frutto di lauti guadagni (basti pensare che un solo chilogrammo di prodotto può arrivare a fruttare sino a 100 euro di profitto), la stava mettendo seriamente a rischio di estinzione, con gravissime conseguenze per tutto l’ecosistema marino.
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!