Si sono aperti lunedì scorso, sia nella sede di Taranto che in quella di Bari, i lavori della seconda edizione dell’ International and Multidisciplinary Workshop PHI 2017 – “ PROGRESS(ES), THEORIES and PRACTICES”, che si occuperà di analizzare le criticità di due zone urbane, per Bari Piazza Garibaldi, quale limite urbano e sociale tra due quartieri, per Taranto Villa Peripato, come cerniera sociale e urbana del borgo ottocentesco. Dal 15 al 20 ottobre, quindi, i partecipanti al PHI, saranno i catalizzatori di creatività e innovazione, pronti ad approfondire ed illustrare la vitalità dei territori e le potenziali prospettive di sviluppo, teso al miglioramento della qualità complessiva della vita urbana.
L’evento è stato progettato dal Politecnico di Bari e dall’Università degli Studi di Bari, in collaborazione con la Federazione Regionale dell’Ordine degli Architetti, finanziato da Regione Puglia- Assessorato all’industria turistica e culturale gestione e valorizzazione dei beni culturali, nell’ambito del FSC Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 – “Patto per la Puglia”, Piiil – Cultura in Puglia, col patrocinio di ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Distretto Produttivo “Puglia Creativa”, Marina Militare, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, Comune di Taranto, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, MarTA – Museo Nazionale Archeologico di Taranto. L’evento vede inoltre l’accreditamento dell’Ordine dei Geologi della Puglia e dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, oltre alla partnership di Cantine San Marzano, Officina degli Esordi, Edizioni Giuseppe Laterza e NapsLab. Al tavolo di Taranto nella giornata di presentazione del progetto, Calogero Montalbano, docente di “Progettazione architettonica urbana” del Poliba, Fulvio Lino Di Blasio, segretario generale dell’Autorita’di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, Mauro Bruno, dirigente della Regione Puglia per il dipartimento Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Eva Degl’Innocenti, direttrice del MARTA, il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, Giacomo Martines, docente di “Restauro” del Poliba.
Studenti dell’IPS“Cabrini” e del liceo artistico “Lisippo”, di Taranto, tra gli attori del workshop, accanto a professionisti, docenti ed esperti in diversi campi tematici, sia pratici che teorico-concettuali: una vera e propria “officina” di idee e proposte utili a delineare processi innovativi, orientati a valorizzare la realtà territoriale e ad avviare riflessioni sulla rigenerazione urbana e sulla rivitalizzazione sociale ed economica. La strategia, che sottende le scelte di orientamento dei lavori, è stata quella di dare vita ad una sorta di incubatore di proposte di riqualificazione urbana e politiche integrate. Alle analisi d’ordine scientifico e disciplinare si unirà l’attività di “ascolto e condivisione”, che porterà a costituire una specie di laboratorio di progettazione partecipata, per dare spunti a processi di riuso, di rigenerazione dell’esistente, ma anche del nuovo, concepibile come visione di riqualificazione di “zone fragili”. Dare forma ad idee, pronte ad accogliere funzioni diverse nel tempo, ipotizzando un’ampia condivisione, sulla base della reciproca consapevolezza, tra privato e pubblico, agenti sul territorio urbano. Dalle forme di cooperazione e di coinvolgimento delle forze sociali, nasceranno riflessioni che intendono evidenziare gli elementi di continuità e gli elementi di discontinuità, prevedendo un insieme sistematico di azioni volte al contestuale raggiungimento di obiettivi, quali la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e identitario, la prevenzione e mitigazione dei fattori di rischio naturale ed antropico, il recupero e riorganizzazione della struttura insediativa, la definizione di un sistema di mobilità intermodale e sostenibile.
L’attività di analisi dello spazio tarantino ha preso le mosse dal cuore verde del borgo umbertino, la Villa Peripato, un’area dall’estensione di poco meno di 5 ettari, che è posta su di un banco di roccia calcarea e più in profondità su banchi di argilla del Bradano. La superficie è prevalentemente in piano, con dislivelli di modesta entità, con un lato sul mare interno, a settentrione. La Villa Peripato costituisce una riserva archeologica notevole, in quanto conserva il piano di calpestio antico, relativo alla fase di ruralizzazione degli spazi già occupati dalla città greca e romana. Le specie vegetali esistenti appartengono alla flora autoctona, alberi di alto fusto –da pino di Aleppo, lecci, siliquastri, platani, tigli e cipressi. Un laboratorio a cielo aperto da riorganizzare in maniera funzionale, con progetti di recupero o di trasformazione di aree obsolete e abbandonate, al fine di dotare questi luoghi di una completezza e complessità sociale tutta da sviluppare. Questo per cercare di stimolare, nei protagonisti del workshop e, in seconda istanza, negli amministratori che si vorranno porre in ascolto, una riflessione sulla natura e sulle tecniche di governo delle città e del territorio, che riparta dal senso stesso, che questi luoghi hanno in questo momento storico e dal ruolo, che le varie componenti funzionali e le varie parti sociali e politiche, svolgeranno nello sviluppo prossimo della vita della città. Si tratta cioè di ancorare l’azione all’interno di questi luoghi, nella comprensione della loro natura “allargata”, che non prescinda da un’idea più generale della città, inserita in un sistema più ampio.
I lavori si sono svolti, in seconda giornata, nella Sala Spagnola del Castello Aragonese e continueranno a Palazzo Pantaleo, fino alla conclusione prevista per sabato 20 ottobre, quando ai partecipanti di Taranto, si uniranno gli iscritti all’atelier creativo di Bari, per creare un luogo di confronto e tracciare linee di visioni condivise.
A partire da mercoledì pomeriggio, con orari 10.00-13.00/16.30-18.30, presso Palazzo Pantaleo, l’associazione culturale “Programma Cultura” esporrà una collettiva di opere fotografiche di ispirazione vintage, realizzate da autori del territorio, in location della città strettamente connesse con l’area di indagine del PHI 2018, integrando di un valore aggiunto le sollecitazioni speculative, verso la considerazione dell’espressione artistica quale vettore di comunicazione e divulgazione delle risorse culturali della città e del loro contenitore urbano.
Alessandra Basile