Visione poetica di parole e immagini, ove i colori predominanti sono il bianco purezza, il nero mestizia e il rosso passione, quella contenuta nella Cartella dal titolo “La donna di Magdala” di Pierfranco Bruni con Concept Design di Francesca Londino e video di Stefania Romito.
Patrona dei penitenti e venerata anche dalla Chiesa d’Oriente, Maria Maddalena fu tra coloro che maggiormente amarono Cristo, questo il messaggio diretto dell’opera di Bruni che sa scavare l’anima e questa volta sfiora il vissuto, tra parabola e realtà, di colei che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli.
Lettura profonda di un agnostico che sa creare ponti comunicativi e spingere lo sguardo oltre i confini degli stereotipi.
“Stelle e deserto tra le nostre mani”, succo e senso di un amore perseverante che il Signore premiò, rendendo colei degna di essere «apostola degli apostoli»: fu la prima ad annunciare la sua resurrezione.
Salvezza, resurrezione e perdono nella lettura distaccata di Bruni acquistano un senso alto e pieno, segno di chi fa del proprio viaggio una costante e continua ricerca.
Il mare “è spinto nel deserto” dal dubbio di che cerca sempre, come rocce, perché di poco bagnano le “lacrime di terra”. Chiodi, spine, petali e parole mai dette nella visione per immagini e parole di Bruni che, come sempre, sa intrecciare memoria e tradizione e questa volta lo fa sotto una lente nuova: la redenzione.
Immancabile il viaggio cammino nell’analisi di Pierfranco Bruni, che fa proprio, sino a divenire tutt’uno, il divenire dell’essere che adesso è donna, donna discepola, l’ossessa miracolata da Gesù, che seguì e assistette, fino alla crocifissione, fino al privilegio di vederLo risorto.
Evelyn Zappimbulso
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