Non si può vivere di nostalgie. Taranto da decenni sa soltanto ascoltare la nostalgia senza neppure recuperare il rimpianto. Bisogna dirsele con coraggio alcuni vizi e alcune virtù. Oggi è in piena decadenza. Non filosofica metafisica. Ma kantiana certamente, per chi crede che Kant sia un filosofo e non un illusionista paranoico. Il vizio è quello di distruggere tutto ciò che viene costruito. In politica soprattutto.
Tutti noi ci sentiamo il sale del mondo. Tomasi di Lampedusa, con il suo don Fabrizio, aveva ragione. Ci troviamo a ridire che si stava meglio quando si stava peggio.
Una città che ha fallito in tutto.
Dall’Università che non dovrebbe neppure chiamarsi tale alla Banca d’Italia che è diventata un’aquila. Dalla questione dei beni culturali, sulla quale si è creato un putiferio quando ci si sarebbe dovuti sedere intorno a un tavolo e discutere serenamente sul piano progettuale, al degrado della città vecchia, eppure risorse kantiane ne ha e vocazioni anche. Dall’Italsider al calcio. Perché molte Banche hanno chiuso filiali e sportelli? Credo che ora toccherebbe al Tribunale. Lo si potrebbe dirottare direttamente su Martina?
Le idee camminano.
Per l’aeroporto sta diventando, la questione, ridicola. Grottaglie non ha la forza sia per motivi politici che imprenditoriali. Infatti l’attuale Amministrazione politica non ha ancora espresso un progetto e non lo esprimerà. L’aeroporto di Grottaglie non dovrebbe essere di Grottaglie, ma un aeroporto della Magna Grecia, anzi Aeroporto Mediterraneo. Nessuno delle intelligenze grottagliesi ha pensato ciò?
E gli ospedali? (compreso quello di Grottaglie che era un riferimento medico – territoriale). Pensate che ancora oggi servono le sfilate fiaccolate contestazioni di studenti… Ma dove pensiamo di vivere? Nell’argilla?
Tutta la provincia di Taranto vive di una precarietà culturale immanente con Grottaglie in testa.
Sapete come si chiama oggi la “fatidica” autostrada Salerno – Reggio Calabria? (con tutti i suoi difetti e rischi?): autostrada del Mediterraneo. Bisogna crederci nel Mediterraneo. Occorre anche immaginazione. Percorretela e ci si accorgerà che Cosenza è la più ricca provincia d’Italia per beni culturali. Dall’archeologia ai modelli etno – antropologici. Territorio delle Culture.
Molti alberghi hanno chiuso. Aprire BB non è ricchezza è, invece, arrangiarsi con provvisorietà. Una città che negli ultimi anni ha perso tutto non può ridursi a lanciare fuoco o fiamme contro altri o restare silenziosa, persino anche sul Provveditorato (non sono “ignorante”, anche lì è mancata una politica anche scolastica appropriata) si sarebbe potuto lavorare in forma legislativa.
bisogna cercare di essere meno tarantini tout court e più europei. Meno dialettali e più universali. Meno invidiosi e più espansivi e fattivi. Più liberi da preconcetti.
Taranto nuova provincia della Basilicata – Lucania? Ormai é quasi certo?
Credo che la Calabria vincerà la sfida. Una Regione che non ha perso alcuna provincia ed ha arricchito il territorio con i beni culturali e con la scuola che è capofila nazionale dei licei classici (si pensi al Telesio di Cosenza).
Credo che la Calabria sia più consona in un legame con Taranto, basta considerare l’asse geo – fisico tra l’ultima cittadina calabrese e Taranto, e soprattutto elevarla ad una vera e propria provincia della Magna Grecia, che tocca la kora sibaritide e Kroton, attraversate dalle tre catene montuose e dai tre mari.
La provincia di Taranto si spaccherebbe. La zona messapica andrebbe a Lecce: Sava, Manduria, Avetrana e Maruggio. È certo. Grottaglie sarà provincia di Brindisi insieme, si sa discutendo, a Martina Franca.
Invece Mottola e Castellaneta passerebbero a Bari, mentre Ginosa e Laterza a Matera.
Storicamente è errato pensare soltanto alla Basilicata.
La Calabria è un manifesto di progettazione in una geo–logazione–geografica politica.
Taranto in Calabria e provincia, legata a Cosenza, avrebbe una vera Università, una Biblioteca Nazionale, un’area archeologica come Sibari, Trebisacce e Rossano, diversi musei e la sede Rai. Cosenza – Taranto Sede Rai centrale.
L’unico problema resta Grottaglie. La richiede Brindisi, ma credo che farebbe bene a scegliere Cosenza, tanto resterebbe legata ai Frati Minimi tra Paola e il Convento dei Paolotti e l’asse commerciale Grottaglie – Diamante…
Non so se Grottaglie oggi possa reggere all’urto di un tempo che è cambiato, avrebbe il suo aeroporto nella Piana di Sibari. Il liceo avrebbe una sua maggiore collocazione culturale con lo storico Telesio sulla linea di Gioachino da Fiore e Campanella ed Acri (considerato che di San Giuseppe Moscati nessuno si interessa, tranne l’Ospedale Nord di Taranto).
San Marzano di San Giuseppe è già “gemellata” con gli Italo–albanesi di Calabria, e Torricella sarebbe una vera roccaforte insieme ad Oriolo.
Taranto è una città che muore se non si interviene repentinamente e le aree limitrofe sono rimaste nel rito. I due Ospedali d’altronde hanno lo stesso nome: Santissima Annunziata.
Pensate poi che Cosenza ha quattro quotidiani che potrebbero avere un senso e sono ben estesi, uno anzi anche in Basilicata. Una mega provincia Cosenza – Taranto. Golfo dei Tre Mari. Dallo Ionio al Tirreno!
Vedremo cosa accadrà.
Tutto ciò può essere vero?
La finzione potrebbe trasformarsi in verità? O la verità non diventerà finzione?
Pierfranco Bruni