Taranto – «Ripartiamo dal territorio: reddito, sfida green e digitale»
È stato questo il tema della ottava assemblea elettiva provinciale della CIA – Agricoltori Italiani Due Mari (Taranto-Brindisi), che si è svolta ieri 14 marzo presso l’Auditorium “Stella Maris” a Castellaneta Marina (Ta).
L’assemblea ha eletto il presidente provinciale della CIA – Agricoltori Italiani Due Mari e gli altri organismi direttivi che resteranno in carica per il prossimo quadriennio.
In apertura dei lavori è stato ricordato il compianto presidente regionale della CIA Raffaele Carrabba, scomparso recentemente ed è stato osservato in sua memoria un minuto di raccoglimento.
Ad acclamazione, i numerosi agricoltori aderenti a CIA Due Mari e i delegati provinciali hanno riconfermato alla carica di presidente provinciale Pietro De Padova, eleggendo anche il Comitato Esecutivo Provinciale, il Consiglio Direttivo ed i delegati alla assemblea regionale e nazionale che si terranno nelle prossime settimane.
Riconfermati anche Giannicola D’Amico, nella sua veste di vicepresidente provinciale, e Vito Rubino di direttore provinciale.
Nel corso della assemblea provinciale – che è stata presieduta dal vicepresidente regionale di CIA – Agricoltori Italiani Puglia Giannicola D’Amico alla presenza del direttore provinciale Vito Rubino, e del direttore regionale Danilo Lolatte –, dopo la relazione del presidente De Padova, sono state affrontate le numerose criticità che stanno interessando il comparto agricolo tarantino e brindisino, non ultima la pesante crisi economica dovuta all’aumento esponenziale dei costi per l’approvvigionamento delle materie prime (carburante agricolo, concimi, mangimi, prodotti fitosanitari, energia elettrica), oltre alla problematica legata alla Xylella fastidiosa, ai danni da fauna selvatica, ai prezzi da fame dei prodotti agricoli, ai consorzi di bonifica.
È intervenuto alla assemblea anche il sindaco di Castellaneta nonché presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, che ha confermato la disponibilità delle istituzioni territoriali a sostenere a livello nazionale e comunitario le richieste di aiuto del comparto agricolo tarantino.
Le conclusioni della assemblea sono state tracciate dal direttore generale della CIA nazionale Claudia Merlino.
Pietro De Padova, classe 1974 vive ad Avetrana: proviene da una famiglia di agricoltori alla terza generazione; si è diplomato in agraria per poi frequentare l’Università degli Studi di Modena per Laurearsi in economia e marketing nel 1999. Da subito inizia un processo di modernizzazione della azienda agricola di famiglia iniziando a diversificare la monocoltura dell’olivo e renderla multifunzionale, portandola ad essere una delle aziende agricole con alto indice di sostenibilità ambientale e con alta propensione alla digitalizzazione e processi tecnologici 4.0. Oggi produce olio extravergine di oliva bio, uve primitivo dop, ha un agriturismo con cucina originale tipica salentina dove viene proposta l’eccellenza agricola territoriale. Con un parco naturale esteso 50 ettari, chiude il processo di multifunzionalità organizzando giornate esperenziali nella macchia mediterranea con l’ausilio di guide ambientali e archeologici, raccontando la flora e la fauna autoctona nonché la lunga storia del territorio.
Sin da subito frequenta l’organizzazione datoriale Cia iniziando nel direttivo di Avetrana, coinvolto come giovane agricoltore distinguendosi sin da subito avendo grandi capacità propositive. Nell’organizzazione ha coperto incarichi in Aiel occupandosi di biomasse agroforestali, in Turismo verde iniziando a lavorare sulla modernizzazione del settore. Copre incarichi nei Gal territoriali proponendo iniziative e programmi per la qualità della vita nelle zone rurali e progetti di manutenzione territoriale. E’ consigliere di amministrazione nel DAJS distretto agroalimentare Jonico Salentino dove svolge l’incarico in maniera egregia e professionale con grande capacità di relazione con i partner territoriali a tutti i livelli, riuscendo ad incidere positivamente sulle proposte che hanno portando il distretto ad accaparrarsi risorse pubbliche per 135 milioni di investimenti nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, oltre che a promuovere il programma di rigenerazione territoriale post Xylella.
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