La “medicina” del buon umore per curare i bambini. Nell’Oncoematologia Pediatrica del Polo Oncologico i piccoli pazienti non hanno tempo per annoiarsi. Ieri pomeriggio, ad esempio, la sorpresa è arrivata con il primo “Pigiama Party” organizzato dal Leo Club Maglie in collaborazione con l’Associazione di volontariato “Per un sorriso in più” e il Lions Club Maglie.
Tutti in pigiama, pazienti, genitori, volontari e soci Leo e Lions per divertirsi insieme e regalarsi un pomeriggio di solidarietà. Un paio d’ore in cui sono stati distribuiti dei piccoli kit ad ogni bambino ricoverato, ci si è dedicati a giochi di società e body-painting, realizzando anche un cartellone con le impronte dei “piccoli eroi”. E alla fine, come in ogni pigiama party che si rispetti, ai bambini è stato offerto un buffet.
«L’idea del pigiama party – spiega Gianluca Vilei, coordinatore del tema operativo distrettuale “Arcobaleni di Speranza” del Distretto 108 AB Puglia – è nata per far trascorrere ai bambini un pomeriggio all’insegna del divertimento, senza distinzione tra pazienti e visitatori, ma per colorare e giocare tutti insieme. Da alcuni anni il Lions e il Leo Club Maglie sono legati al reparto di Oncoematologia Pediatrica da un sentimento di solidarietà che ha animato nel corso del tempo varie iniziative: la raccolta fondi “Il Raccontolivo”, la donazione di giocattoli per le festività natalizie, la realizzazione di una giornata dedicata ai piccoli pazienti in Piazza Capece a Maglie dal titolo “Accendi d’oro, Accendi la speranza”».
L’obiettivo, sotto qualunque forma si presenti la solidarietà, è sempre lo stesso: aiutare i bambini ad affrontare la permanenza in Ospedale il più serenamente possibile. «Il buon umore – sottolinea Assunta Tornesello, direttore dell’Oncoematologia Pediatrica – il clima positivo e ambienti accoglienti sono i migliori alleati non solo dei bambini ma anche delle terapie. Entrare in una corsia d’ospedale è per i piccoli pazienti un evento che può sconvolgere la loro vita, per questo è sempre ben accetto tutto ciò che, al contrario, li coinvolge piacevolmente in attività ludiche e ricreative durante il percorso di cura».
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