Nell’ambito di mirati servizi di contrasto al commercio illegale di mitili e prodotti ittici mal conservati e privi di qualsivoglia certificato che ne attesti la loro provenienza, gli agenti della Commissariato Borgo ed gli uomini della Guardia Costiera di Taranto diretti dal Comandante Giorgio Castronuovo, coadiuvati dal personale del XI Reparto Mobile, dal personale dell’Ufficio Sanitario dell’ASL di Taranto, hanno sorpreso quattro persone che sulle banchine di via Cariati , in città vecchia, erano intente alla lavorazione ed alla vendita di cozze ed altri “frutti di mare” sulla pubblica via, privi di qualsivoglia autorizzazione commerciale e sanitaria.
Nell’operazione sono stati posti sotto sequestro 50 chilogrammi di cozze, e 10 chilogrammi di “coccioli”.
Contemporaneamente con l’ausilio dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, è stato ispezionato lo specchio d’acqua antistante via Cariati, sotto i pontili galleggianti.
A circa due metri di profondità sono stati rinvenuti contenute in apposite reti complessivamente cinque tonnellate e mezzo tra cozzee frutti di mare.
Tutti prodotti recuperati in mare sono risultati privi di documenti di tracciabilità ed erano presumibilmente pronti per essere immessi nel mercato ittico, con l’approssimarsi delle feste natalizie.
Tutti i frutti di mare sono stati posti sotto sequestro perchè ritrovati all’interno del primo seno del Mar Piccolo all’interno del quale un’ordinanza della locale ASL ha bloccato il prelievo e la movimentazione di tutti i molluschi a causa delle contaminazioni da diossine e PCB – DL.
Tutto il prodotto sequestrato, ivi compreso quello messo già in vendita è stato previa autorizzazione dell’Autorità competenti, distrutto con un compattatore dell’AMIU giunto per l’occasione sul posto.
Le quattro persone sorprese a lavorare e vendere le cozze poi sequestrate sono state denunciate in stato di libertà per commercializzazione di prodotti nocivi e frode alimentare.
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