Il porto turistico di Campomarino è stato, negli anni, gestito dalla Torre Moline spa, società nata nel 1999, con capitale al 51 per cento privato e 49 per cento pubblico, con il compito di gestire l’intera struttura, compresa la manutenzione.
Con una interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, i portavoce del M5S alla Camera dei Deputati, Cosimo Petraroli e Diego De Lorenzis, hanno acceso i riflettori sulle opere di dragaggio necessarie al ripristino del passo di accesso al porto turistico.
Il progetto originario, risalente al 2012, è stato autorizzato dall’amministrazione provinciale con giudizio favorevole di compatibilità ambientale, rilasciato con determinazione dirigenziale n. 92 del 30 agosto 2012.
Come è noto, a seguito di difformità riscontrate dal NOE in sede di cantiere rispetto al progetto approvato, la provincia di Taranto ha avviato una procedura ex articolo 29, comma 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
La società Torre Moline spa, in data 20 dicembre 2013 ha avanzato istanza per la chiusura del procedimento VIA al fine di consentire l’archiviazione della procedura in questione e con l’intenzione di presentare una nuova soluzione progettuale mediante formale istanza di esame del nuovo progetto.
Il comune di Maruggio, con nota del 14 gennaio 2015, prot. n. 510, aveva indetto, ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, la prima riunione di Conferenza dei Servizi per la valutazione e l’approvazione del nuovo progetto avanzato dalla Torre Moline SpA.
La provincia, con note del 25 febbraio 2015 e dell’11 giugno 2015, ha debitamente rappresentato «la necessità di sottoporre a verifica di assoggettabilità a VIA nonché alla fase di screening della valutazione di incidenza il nuovo intervento proposto».
Prendiamo atto dalla risposta del Ministro Galletti – dichiara Cosimo Petraroli – che la Provincia di Taranto ha indicato la giusta strada da seguire per preservare l’area marina inclusa nel sito d’importanza comunitaria «Dune di Campomarino», al fine di tutelare le praterie di Posidonia oceanica presenti.
Ad oggi, anche se non risultano pervenute istanze di verifica di assoggettabilità a VIA o VIA per l’intervento per le opere di manutenzione ordinaria/straordinaria delle specchio acqueo del porto da parte della Società Torre Moline SpA, sulla quale è stata avviata la procedura di decadenza ai sensi del combinato disposto dall’art. 7 e ss. della Legge 241/90 e dell’articolo 47 lettera d) del Codice della Navigazione, questa risposta chiarisce quale sia il corretto iter da seguire per interventi di tale portata e che, se analizzati ed eseguiti in maniera superficiali, potrebbero cancellare una delle più belle aree marine presenti nel Mar Ionio.
Grazie alla rete di attivisti presente nel tarantino – conclude Petraroli – continueremo a monitorare la situazione ed impediremo tutte quelle iniziative che possano arrecare un danno della costa ionica.
Comunicato stampa M5S
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