E’ una settimana circa che la mia condizione di abitante con affaccio sul Parco archeologico delle antiche Mura greche, modifica in parte anche il ritmo delle mie giornate facendomi sentire una privilegiata protagonista della trasformazione che un luogo può avere nel giro di pochissimi giorni. Questo “concertone” mi piace nonostante il caos, il via vai, le strade intasate, i divieti di parcheggio nelle vicinanze, la musica assordante che mi ha tenuto sveglia già da ieri notte e lo farà anche per la prossima, nonostante sia tutto un vibrare e tremare di vetri e già da ieri per parlarci in casa dobbiamo alzare la voce e chiudere porte e finestre…. Quello che vedo, affacciata comodamente al mio balcone sempre in prima fila ( se pur di spalle!) è qualcosa che non si vede spesso e a cui noi tarantini ci stiamo facendo l’abitudine e credo non potremmo più farne a meno.
Colpisce la volontà e la voglia, nonostante la fatica, di chi ha voluto e ha reso possibile questo evento…nonostante la pioggia che da stanotte rema contro, le poche risorse a disposizione, lo scetticismo e l’ostruzionismo di molti… e poi la gente che quest’anno purtroppo il brutto tempo ha bloccato in casa ma è comunque tanta tantissima… ma la cosa più importante è che a guardarli da sopra sembrano tutti felici…e non solo i ragazzi…colorati come i tanti ombrelli aperti, , vivaci, scalmanati e strani come sono i ragazzi… ma anche tutti gli altri … piccoli, grandi, giovani e meno giovani….tarantini e forestieri…. E quella felicità, quelle braccia che si agitano e quei corpi che ballano, quegli sguardi spensierati sembrano quasi non appartengano a quella condizione di apatia e di impotenza cui ormai ci stiamo abituando o ci stanno costringendo ad abituarci. Tutto questo non può che far bene a questa Città di cui tutti parlano ma di cui tutti poi si dimenticano, che tutti compatiscono e guardano da lontano, che tutti costringono ,ognuno dal suo “pulpito, a dover scegliere tra salute e lavoro .
Questo entusiasmo lo vogliamo regalare a tutti quegli operai che hanno pagato con la vita il loro diritto al lavoro, gli applausi sono per chi ha combattuto e combatte ancora per quella dignità che purtroppo ancora oggi non viene riconosciuta. E allora questo disagio che molti rivendicano, questo disturbo della “quiete pubblica” come qualcuno ha detto, è compensato dalla speranza di chi crede che a piccoli passi e con una dose di buona volontà si possa pensare a qualcosa di diverso… magari da domani… anche quando il buio e il silenzio scenderanno di nuovo su questo splendido e antico Parco.
Chi può se lo goda questo concerto!!!!! E’ cosa buona e giusta… e il sole adesso ha deciso di venire a dare uno sguardo… credetemi è uno spettacolo bellissimo!!
Anna Marsella
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