“Salviamo Punta Prosciutto!”. Sarà questo probabilmente il grido che si alzerà questo pomeriggio alle 18 dalla caraibica spiaggia di Punta Prosciutto nel cielo, urlato a gran voce dalle tante persone che accorreranno per dire “no” alla privatizzazione della spiaggia. Punta Prosciutto, una delle spiaggia di sabbia più famose qui nel Salento, conosciuta per la sabbia bianca e sottile e il mare cristallino e basso, frequentatissima da famiglie con bambini e da ragazzi fino a tarda sera, quella che comunemente viene chiamata le “Maldive del Salento”, é a rischio privatizzazione. Novanta ombrelloni sono già pronti per essere piantati nella sabbia, nel tratto di mare che va dal bar all’inizio della spiaggia, fino a circa metà, visto che poi sono già presenti altri due stabilimenti.
I tanti tam-tam che in questi giorni rimbalzano sui social in ogni parte d’Italia, sono sostenuti da un comitato di cittadini dal nome “Dialetto Torrese”, come si fanno chiamare su Facebook. Loro ha lanciato l’idea di una manifestazione a favore della spiaggia libera. Fino ad ora hanno aderito 505 partecipanti, altri 466 si sono detti interessati a partecipare e sono state invitate 6800 persone al ritmo dello slogan “Amico bagnante, della costa ionica amante, domenica 31 luglio, ore 18, spiaggia di Punta Prosciutto, non mancare!”. L’intento degli organizzatori sarà quello di formare una catena umana sul bagnasciuga per dire insieme “No” alla privatizzazione della spiaggia. Saranno tutti muniti di fazzoletto bianco, un gesto simbolico che, forse, è anche un implicito riferimento a un’altra catena, questa volta naturale, via via danneggiata: quella costituita dalle tipiche dune che fungono da barriera sullo Ionio, e in alcuni tratti ormai inesistenti a causa dello sfruttamento selvaggio del territorio.
Quelli del comitato intendono puntare il dito contro le estensioni degli stabilimenti, aumentati nel tempo, e chiedono pertanto all’amministrazione comunale che lasci maggiori porzioni di spiaggia libera, come é sempre stata. Gli organizzatori e i cittadini tutti (la notizia sta rimbalzando da spiaggia a spiaggia e anche alla Salina dei Monaci in questi giorni non si parlava d’altro) temono che ogni lido che verrà istallato, che comunque costituisce una struttura che inevitabilmente modifica il paesaggio, possa far cambiare usi e costumi, abitudini e scenari in quel tratto di spiaggia e mare così meravigliosamente rimasto ancora selvaggio. “Punta Prosciutto è di tutti!” L’atmosfera si scalda per il corteo pomeridiano anche se, promettono gli organizzatori, la manifestazione sarà pacifica e gioiosa.
Monica Rossi
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