Il Ministero dell’Ambiente risponde alla lettera del sindaco Dario Iaia e chiede all’Arpa Puglia, ulteriori verifiche.
In particolare, l’ufficio ministeriale competente di eventuali danni ambientali, “al fine di effettuare le opportune valutazioni – si legge nella lettera – chiede all’Arpa di trasmettere elementi conoscitivi in merito ad eventuali deterioramenti significativi delle acque sotterranee e di altre risorse naturali.”
A questo punto dunque, la Regione Puglia, proprio attraverso l’agenzia Arpa, che si occupa appunto della protezione e della prevenzione ambientale, non potrà esimersi dal fonire i chiarimenti richiesti.
E che a Sava vi sia una “grave situazione igienico sanitaria, ambientale e di sicurezza pubblica”, è solo parte della pesante lettera di denuncia, inviata nei giorni scorsi, dal sindaco Dario Iaia, ai vertici dello Stato ed agli enti regionali.
“E’ un primo importante tassello verso la verità – commenta il primo cittadino savese – lo stiamo dicendo in mille modi e finalmente, forse, qualcuno ora intende ascoltare il grido d’allarme della mia comunità. Il fatto che Sava non abbia ancora oggi, un impianto fognante è una vergogna di dimensioni enormi. Il mio paese pretende che il diritto alla salute ed alla vita venga rispettato. Ho segnalato come, di fatto, i dati rinvenienti dallo studio “ Rapporto di Mortalità 2015”, redatto dalla S.C. Statistica Epidemiologia dell’ASL di Taranto, in collaborazione con l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia e con il Centro Salute ed Ambiente, ci sia un eccesso di mortalità rispetto alla media dell’intera provincia.”
Ed ancora, il sindaco Iaia chiarisce. “Ad oggi, non abbiamo uno studio specifico che colleghi l’aumento dei tumori all’aria malsana derivante dalla mancanza della fogna. Eppure, mi pare plausibile pensare che respirare i gas che si sprigionano nell’aria dai tubi di sfiato delle fosse nere non faccia per niente bene alla salute. Inoltre, i savesi sono costretti a pagare una tassa in più, rappresentata dalla spesa mensile per lo svuotamento delle fosse biologiche che gli altri cittadini italiani non versano ed in questo periodo di crisi questo non è di sollievo per le famiglie . ”
Dunque, ben venga la richiesta avanzata dal Ministero all’Arpa. “Certamente – conferma Iaia – ora qualche risposta dovrà arrivare dalla Regione. Il silenzio o l’ambiguità della Regione Puglia ci induce a credere che si voglia solo perdere o prendere tempo per poi, non realizzare alcun depuratore. Noi questo non lo permetteremo perché è in gioco il futuro della nostra terra e dei nostri figli. Domenica prossima, il mio paese scenderà in piazza per reclamare un diritto che ci spetta. Non ci faremo prendere in giro ancora e per chissà quanti anni. Il tempo delle chiacchiere è finito. I giochetti poi, di qualche politico locale che utilizza la gente di Avetrana e di Manduria senza spiegare loro l’importanza di dotare il territorio di un depuratore, è solo l’escamotage per accapparrarsi qualche misero voto.”
Lo scarico a mare, previsto dal progetto di realizzazione del depuratore resta il nodo da sciogliere ma, anche su questo aspetto, il sindaco di Sava è chiaro. “Non vogliamo a tutti i costi, come già ribadito mille volte, lo scarico a mare di acqua depurata ma, se non esiste alternativa, non vogliamo nemmeno sopravvivere senza fogna solo per partito preso.”
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