Dopo l’amministrazione provinciale di Taranto anche il Comune di Maruggio paga il prezzo di un eccessivo maschilismo politico. Il Tar di Lecce, infatti, così come aveva fatto nei confronti del presidente della Provincia, Gianni Florido, ha intimato al sindaco del comune jonico, Alberto Chimienti, (Pdl), di integrare la propria giunta con assessori di sesso femminile. leggi comunitarie e nazionali, la parità dei sessi nell’esecutivo. «La disposizione statutaria – afferma il Tar – impone l’obbligo di assicurare la presenza in giunta di assessori di entrambi i sessi non essendo assolutamente sufficiente un semplice sforzo teso a raggiungere un simile risultato».
Il presidente del Tar di Lecce, Aldo Ravalli che ha accolto in pieno la tesi della consigliera comunale, Anna Molendini, ricorrente insieme ad altri politici di opposizione e alla Consigliera di Parità della Regione Puglia (tutti rappresentati dall’avvocatessa Valeria Pellegrino), ha concesso trenta giorni di tempo al sindaco per adeguarsi. Il primo cittadino aveva tentato di modificare lo statuto dell’ente che impone, così come prevedono le
Il sindaco, infatti, nella sua memoria difensiva, aveva tentato di giustificare la scelta con il rifiuto delle uniche due donne elette in Consiglio a svolgere quel ruolo assessorile. Nella sua motivazione invece il presidente Ravalli fa notare come tale condizione sia «una obbligazione di risultato e non di diligenza » e che non può essere «derogata dagli accordi politici ». Anche se le due consigliere hanno declinato l’invito, sostiene sempre il Tar, non si giustifica l’inadempienza statutaria e di legge. «La presenza di donne in giunta – prosegue l’ordinanza del Tar – può essere assicurata anche attraverso il ricorso alla possibilità di nominare esterni al Consiglio comunale», così come prevede lo stesso statuto comunale.
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