TARANTO – Una sentenza esemplare quella emessa recentemente che da giustizia al lavoratore coinvolto, all’intero sistema dei trasporti e ai cittadini tutti.
Una sentenza che, inoltre, rappresenta una sicura deterrenza assolutamente indispensabile nei confronti di quanti utilizzano i mezzi di trasporto pubblico senza il rispetto delle regole comuni di convivenza e di socialità arrecando disturbo ed imbarazzo agli altri utilizzatori e agli stessi operatori già oberati dalla responsabilità di condurre un mezzo di trasporto e quindi doverosamente concentrati per la sicurezza dei passeggeri e del traffico stradale più in generale.
La seconda sezione penale del Tribunale di Taranto è infatti entrata nel merito di fatti accaduti nel settembre del 2011 quando su un bus CTP della linea Taranto-Manduria alcuni minori e un maggiorenne rifiutarono di pagare il biglietto e con fare minaccioso invitarono l’autista a procedere, nonostante tutto, verso Manduria. L’autista, allertati i Carabinieri, si portò con tutto il bus nella locale caserma consentendo l’identificazione dei soggetti coinvolti.
Il processo, nei confronti dell’unico maggiorenne al tempo dei fatti accaduti, si è concluso con una inevitabile condanna a due mesi di reclusione per aver turbato il regolare svolgimento di un servizio pubblico determinando un grave ritardo nel collegamento con la città di Manduria. A richiesta dell’imputato la pena detentiva è stata commutata in pena pecuniaria che il Giudice ha determinato in ben 15.000 Euro più le spese legali.
Una vera e propria lezione nei confronti di quanti non si comportano civilmente e con educazione sui mezzi di trasporto pubblico: ogni sopruso e violenza nei confronti del personale a bordo dei bus viene a costare davvero molto a “bulli” e “bulletti” che ora sono avvisati con una sentenza che è il caso di dire, farà testo.
fonte pugliapress
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