Dopo un’ennesima rocambolesca fuga, è stato arrestato il secondo presunto autore della rapina a mano armata fruttata 30.000 €uro, commessa l’antivigilia di Natale 2018 nel mobilificio “Magrì Arreda”, nella zona industriale di Francavilla Fontana. Si tratta di Misuraca Mario classe 1962, già condannato per reati associativi di tipo mafioso.
Il cognato Leo Bruno 52enne, era stato arrestato il 5 luglio scorso. Il lavoro di investigazione sotto l’egida della Procura della Repubblica di Brindisi, coordinato personalmente dal Procuratore Aggiunto dottor Antonio Negro, ha consentito di ricostruire tutta la dinamica della rapina, dal furto della vettura utilizzata, avvenuto nella stessa mattinata nella provincia di Taranto, all’identificazione di 2 dei 4 autori materiali, nonché la cattura del latitante.
I militari operanti hanno localizzato l’arrestato in Oria, in un appartamento ubicato in via Dei Mille. Nella circostanza, all’atto dell’accesso nell’abitazione al secondo piano dell’edificio, il destinatario della misura non ha aperto la porta, successivamente abbattuta dai Carabinieri dell’Aliquota di Pronto Intervento (A.P.I) di Brindisi fatta intervenire appositamente, dandosi alla fuga attraverso una finestra, per poi raggiungere un cunicolo appositamente predisposto in un edificio a fianco, passando per i tetti. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha permesso di rintracciarlo, anche se il Misuraca ha ulteriormente opposto resistenza, avventandosi contro i militari intervenuti, per poi essere immobilizzato senza colpo ferire.
Il provvedimento cautelare in carcere a carico degli indagati è stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Stefania De Angelis, su richiesta del Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Brindisi dottor Antonio Negro, che ha concordato sul contenuto delle risultanze investigative e coordinato personalmente tutte le attività investigative dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana. Il fatto delittuoso risale al 23 dicembre 2018, nella prima mattinata, quando tre individui armati di pistole e di un fucile e con volto travisato da passamontagna hanno fatto irruzione nel deposito dell’area logistica del mobilificio “Magrì Arreda” nella zona industriale di Francavilla Fontana. Essi sotto la minaccia delle armi, si sono impossessati della somma complessiva di 30.000,00 € in contanti, compresi tre assegni per un importo di 5.975,00 €. Nel corso dell’evento, alquanto violento, il Misuraca, leader del gruppo, armato di fucile, lo ha puntato verso di un dipendente della ditta, per poi colpirlo con un pugno in viso. I tre rapinatori per giungere nel mobilificio hanno utilizzato un’autovettura Fiat Palio guidata da un quarto complice, che nel corso della rapina è rimasto all’interno del mezzo. Il vettore utilizzato era stato rubato a Sava (TA) e, successivamente alla rapina, dato alle fiamme in Francavilla. I 4 rapinatori, sempre travisati e con le armi in pugno, mediante violenze e minacce, poco dopo si sono impossessati di un’altra vettura, una Fiat Panda al fine di darsi alla fuga, sottraendola con la forza al possessore.
L’attività investigativa dei Carabinieri di Francavilla Fontana, tempestivamente attivata, ha così permesso dopo la consumazione del delitto di effettuare tutta una serie di sopralluoghi e rilievi tecnici sul luogo dell’evento, raccogliere informazioni rivelatesi di grande utilità, soprattutto in merito alla Fiat Palio utilizzata.
Le indagini si sono anche concentrate nell’esame minuziosissimo delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati di tutta la zona, che hanno consentito, partendo da Sava (TA), l’identificazione degli autori del furto della Fiat Palio nei cognati indagati Misuraca e Leo. Infatti, la stessa mattina della rapina, il 23 dicembre 2018, verso le ore 07.40, essi si trovavano in Sava, ove hanno rubato la Fiat Palio parcheggiata sulla pubblica via, utilizzata unitamente agli altri due complici per commettere la rapina e successivamente bruciata al pari della Fiat Panda utilizzata per la fuga, quest’ultima nelle campagne di San Michele Salentino.
La ricostruzione degli eventi, resa possibile grazie all’esame dei fotogrammi delle telecamere, ha permesso di ricostruire il percorso della Fiat Palio da Sava località in cui è stata asportata nella prima mattinata, sino al luogo della rapina e ai successivi eventi. Gli ulteriori elementi probatori, che hanno permesso di costruire il quadro cautelare, sono rappresentati dalla descrizione dei rapinatori fatta dalle parti offese e dai testimoni, che hanno rivelato determinanti particolari riguardo agli indumenti dagli stessi indossati.
Come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, i due arrestati hanno dimostrato particolare disinvoltura e spregiudicatezza nella commissione dei reati che gli sono ascritti, nonché la disponibilità di armi, pistole e fucili. Il Leo e il Misuraca sono stati attinti da altre vicende di natura penale, quest’ultimo anche condannato per reati associativi di tipo mafioso e sottoposto alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno.
È importante sottolineare, che anche la complessa attività investigativa finalizzata alla cattura del MISURACA, è stata condotta sotto l’egida della Procura della Repubblica di Brindisi, personalmente coordinata dal Procuratore Aggiunto dottor Antonio Negro.
Il latitante, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato associato nel carcere di Brindisi.
Determinante durante le fasi cruciali della localizzazione e della cattura del latitante, è stato il ruolo svolta dai Carabinieri delle Stazioni di Francavilla Fontana e Oria, che hanno sviluppato una fitta attività info-investigativa in ausilio dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana che hanno svolto senza risparmio di energie le indagini e le ricerche del latitante, nonché l’apporto fornito dalle A.P.I. (Aliquote di Primo Intervento) inviate appositamente da Brindisi per svolgere l’irruzione nella massima sicurezza. Si tratta di personale proveniente dai Nuclei Radiomobili che svolge uno specifico corso addestrativo di formazione della durata di 4 settimane, direttamente coordinato dagli istruttori del Gruppo d’Intervento Speciale (G.I.S. – le teste di cuoio) dei Carabinieri. Il corso prevede specifiche nozioni di combattimento in ambiente urbano oltre all’addestramento al tiro statico e dinamico con dotazioni d’armamento specifico. Le A.P.I. sono idonee a fronteggiare con rapidità e risolutezza minacce impegnative ed improvvise anche di natura terroristica, scopo per cui sono state create. Permanentemente schierate in 16 capoluoghi di provincia in ambito nazionale, oltre che nei due Reparti dei Cacciatori di Calabria e Sardegna, sono poste sotto il Comando del locale Comandante Provinciale dei Carabinieri.
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